Arrestato avvocato per il quale è stato emesso un mandato

L’avvocato di Alibunar Trajan R. (73), ricercato, è stato arrestato oggi all’aeroporto “Nikola Tesla” al suo ritorno nel Paese ed è stato portato al Dipartimento speciale per la repressione della corruzione della Procura generale di Belgrado per essere interrogato .

Trajan R. è sospettato di aver abusato della loro fiducia e venduto il terreno per 40.000 euro, mentre si è appropriato di 8.000 euro, secondo il comunicato stampa di questa accusa.

Anche Ziva B. è sospettata nello stesso caso. accusato di essere notaio a Pancevo il 25 maggio 2015, Trajan R. ha certificato il contratto di vendita, pur sapendo di non avere l’autorità per concludere un contratto per un importo di 40.000 euro, ma solo 32.000 euro, che gli ha consentito per acquisire un vantaggio immobiliare illegale di 8.000 euro, riferisce Tanjug.

Ziva B. fu licenziato nello stesso anno e, durante l’udienza presso la procura del 12 luglio dello stesso anno, negò di aver commesso il reato di abuso di posizione ufficiale.

Trajan R. è accusato del reato di abuso di fiducia.

Oggi, durante l’udienza davanti al sostituto procuratore generale ad interim a Belgrado, ha negato la commissione di un reato e ha presentato dettagliatamente la sua difesa.

Dopo l’udienza, l’accusa ha suggerito al giudice preprocessuale dell’Alta Corte di Belgrado che Traiano B. ordinasse la detenzione al fine di influenzare i testimoni e non ripetere il reato in un breve lasso di tempo.

La Procura ricorda che Ziva B. e Trajana R. agiscono nell’ambito dell’indagine condotta dal 28 marzo di quest’anno davanti al Dipartimento speciale per la repressione della corruzione della Procura superiore di Belgrado contro Veljko K. ( 62) di Vladimirovac, sospettato di aver commesso il reato di riciclaggio.

Veljko K. è in custodia.

Nei suoi confronti è in corso un’indagine per il sospetto che abbia prestato denaro incorrendo per sé stesso in un tasso di interesse sproporzionato, approfittando della precaria situazione finanziaria, delle circostanze difficili, della necessità e dell’incuria delle parti lese.

Quando non potevano restituire il denaro a lui dovuto con il tasso di interesse pattuito del 10% mensile, ha simulato il trasferimento dei beni dei danneggiati a proprio nome, come forma di garanzia per il recupero dei prestiti concessi, e successivamente ceduti a terzi, pur sapendo che i beni erano derivati ​​da attività criminale.

L’imputato Živa B. ha avuto la sua parte nel trasferimento di proprietà acquisite illegalmente. e Traiano R.

Arduino Genovese

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