Bandiere jugoslave con pentagramma alla marcia antifascista degli studenti italiani

Il corteo antifascista per le vie di Firenze è stato provocato da un incidente davanti al liceo “Michelangelo”, in cui due studenti sono stati brutalmente picchiati. Il video degli studenti picchiati è stato condiviso sui social media e ha provocato violente reazioni pubbliche.

Contro gli autori è stato avviato un procedimento penale, ma gli aggressori, di età compresa tra i 16 e i 21 anni, sono stati identificati come membri di un gruppo militante Azione StudentescaI gruppi di estrema destra legati al Partito di Fratelli d’Italia, il gruppo politico del premier Djordje Meloni, hanno solo alimentato le passioni.

Quattro giorni dopo la fustigazione, Analisa Savino, preside di un altro liceo fiorentino, il Leonardo da Vinci, ha inviato una lettera ai suoi studenti per ribadire i fatti e farli riflettere.

“Il fascismo in Italia non è nato da grandi raduni di migliaia di persone”, ha scritto. “Era nato sul bordo di un marciapiede ordinario e vittima di un’aggressione politicamente motivata è stato lasciato sul marciapiede accanto a passanti indifferenti”.

Queste parole hanno provocato la reazione rabbiosa del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara (membro del partito di estrema destra), che in un’intervista televisiva ha condannato la “lettera del tutto inappropriata”. Secondo il ministro, il direttore ha superato i suoi poteri.

I commenti del ministro sono stati condannati e l’opposizione lo ha criticato per non aver condannato l’attacco. Il sindaco di Firenze Dario Nardella (Pd, centrosinistra) ha invitato il ministro a dimettersi a meno che non chieda scusa.

Nel corteo antifascista per le vie di Firenze, duemila giovani hanno sfilato con striscioni, bandiere rosse e bandiere dell’ex Jugoslavia con il pentagramma.

Allo stesso tempo, un altro gruppo di studenti di destra, lo Student Bloc, quella stessa sera ha bruciato pubblicamente la lettera del preside fuori dal cancello della scuola.

Giacinto Udinesi

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