Aleksander Ceferin ha avvertito i club che intendono riavviare il progetto Super League, ribadendo che saranno banditi da tutte le competizioni UEFA. La testa dell’organismo europeo lo sta usando per falciare l’erba sotto i piedi di Andrea Agnelli, che era sul punto di annunciare la ripartenza del progetto di campionato chiuso, secondo la stampa britannica.
Super League vs UEFA, Atto II Questo giovedì, in un vertice organizzato da Financial Time, Aleksander Ceferin ha parlato di un possibile riavvio del progetto del campionato chiuso. Come nel 2021, il capo dell’organismo europeo ha ribadito che i club dissenzienti sarebbero stati banditi da tutte le competizioni UEFA.
“Hanno iniziato il loro progetto senza senso nel bel mezzo della pandemia, ora capiamo che ne stanno iniziando un altro nel mezzo della guerra. Queste persone devono vivere in un universo parallelo”, ha detto il boss della UEFA, commentando anche il Conflitto innescato dalla Russia in Ucraina. “Uno di loro mi ha chiamato per scusarmi e ora lo stanno facendo di nuovo”.
Agnelli avrebbe dovuto parlare nel corso della giornata
Insieme a Con questa dichiarazione il leader sloveno ha voluto scavalcare Andrea Agnelli, il presidente della Juventus, che, secondo la stampa britannica, avrebbe poi annunciato un ritorno al progetto Super League proprio nello stesso vertice della giornata. Secondo più fonti, il leader italiano avrebbe dovuto presentare lì nuove proposte per il controverso progetto di campionato chiuso, con alcune modifiche rispetto alla proposta originale.
Nel suo intervento, il presidente della Juventus Torino ha dovuto rinunciare allo status di membro permanente “per massimizzare l’impatto del calcio sul benessere sociale degli elettori in Europa”. Torino, Real e Barça affermano che il loro progetto è “una presa di coscienza di un sistema rotto”.
In occasione La UEFA pensava che il progetto fosse morto, i tre club ritengono che il loro nuovo modello consentirà la creazione di club competitivi nelle città europee dove attualmente non ne esistono (Lussemburgo o Dublino in particolare) al fine di accedere al “calcio per club di qualità”. Nella sua prima versione, la Super League doveva includere dodici membri permanenti (Real Madrid, Barça, Atlético de Madrid, Inter, Milan, Juventus, Manchester City, Manchester United, Arsenal, Liverpool, Chelsea e Tottenham) più altri otto club.
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