I BENEFICI – L’emendamento è stato respinto con 155 voti favorevoli, 177 contrari
ribelli. Il Senato per lo più di destra, a sua volta, ha respinto lunedì l’idea di una tassa sui “super profitti” o “profitti straordinari” di grandi gruppi nonostante un’offensiva combinata di centrosinistra. Gli emendamenti al progetto di bilancio rettificativo per il 2022 che tentano di introdurre tale tassazione, già applicata in Gran Bretagna o in Italia, sono stati tutti respinti.
Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, aveva subito ribadito il suo rifiuto del “riflesso pavloviano della tassa”, sostenendo che le grandi aziende “devono unirsi allo sforzo collettivo restituendo il denaro direttamente ai francesi e non al Tesoro”. “Riduci le proposte dei senatori a riflessi pavloviani, ma i cani da guardia del parlamento che ciononostante vegliamo sulla nazione con uno spirito di giustizia fiscale e sociale”, ha ribattuto la centrista Sylvie Vermeillet.
177 voti contrari
Il gruppo di centro ha proposto di introdurre un “contributo straordinario di solidarietà sui superprofitti” del 20% per le imprese il cui utile netto nel 2021 sarebbe stato del 20% superiore alla media del triennio 2017, 2018 e 2019. “Abbiamo potuto votare per un sostegno eccezionale (per le aziende, ndr), oggi mi sembra di poter sperare in un contributo eccezionale (…) Leggi di più in 20 minuti
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