Nel Parco OL,
“Ci hanno distrutto. Per lei era allenamento. Abbiamo vinto il 33% delle mischie e il 50% dei tocchi. Non appena abbiamo avuto la palla, gli abbiamo restituito la palla, abbiamo concesso loro qualche meta o concesso un rigore. È possibile che non guarderemo più questa partita perché dovremo gettarla nella spazzatura. » Non potevamo contare sull’allenatore neozelandese Kieran Crowley per mitigare l’enorme sconfitta degli Azzurri al Parc OL venerdì contro gli ingiocabili All Blacks (17-96). Ma come ha fatto esattamente questa squadra italiana a ridursi in poltiglia dopo due vittorie migliorate contro Namibia (52-8) e Uruguay (38-17) durante questo Mondiale? Mondo del rugby?
“Eravamo pieni di fiducia prima di questa partita e siamo andati là fuori non per evitare la sconfitta ma per vincere”, rivela il nuovo mediano di mischia del LOU Rugby (e nativo del Gers) Martin Page-Relo. Il nostro obiettivo era contenerli e farli dubitare per venti minuti. Solo che abbiamo osato provarci al 6° minuto di gioco. Poi siamo stati imbucati troppo facilmente, ma ci siamo scontrati con gli All Blacks, che forse erano un po’ sconvolti per il loro inizio di Coppa del Mondo. Sono venuti con orgoglio per celebrare il mondo del rugby. »E torturare in tutti i campi i soci di Michele Lamaro.
“Ci hanno colpito violentemente con le mazze”.
“Abbiamo imparato una vera lezione”, ammette il capitano transalpino. Gli italiani sono stati divorati tre volte solo nel primo atto dai delinquenti neozelandesi, che hanno concluso in completo silenzio e si sono lanciati a quasi ogni mischia sulla N346, che costeggia il solito stadio dell’Olympique Lyonnais, e hanno trovato una via d’uscita in soli 17 minuti cinque tentativi di subire gol dal 17 al 34. “Ci hanno colpito forte con la mazza”, dice Sebastian Negri dalla terza fila su questo argomento. Un’immagine simbolica delle 15 differenze di classe che venerdì separavano le due squadre, che si sarebbero dovute affrontare in un vero e proprio ottavo di finale della Coppa del Mondo davanti a oltre 57.000 spettatori.
Invece, contro questi All Blacks, l’Italia è esplosa più forte dell’umile Namibia (14 mete contro 11, -79 contro -68 alla fine), rievocando il doloroso ricordo di uno storico 3-101 contro la stessa mostruosa Nuova Zelanda ai Mondiali del 1999. . Vi stiamo parlando di un periodo in cui è il VI. Non c’è ancora stato un torneo nazionale… “Poiché ormai abbiamo raggiunto un certo livello, stasera la Nuova Zelanda ha giocato una grandissima partita”, dice il Toulouse Ange Capuozzo, autore di uno dei due (bellissimi) tentativi transalpini di la sera. Ci hanno preso sul serio, il che è una forma di rispetto da parte loro. Non ci aspettavamo un gap così grande, ma posso assicurarvi che abbiamo giocato contro una squadra molto forte. »
“Ci fa male la testa, ma sappiamo quanto valiamo”
Certamente, ma da quello che (non) abbiamo visto venerdì, il XV francese può competere. Non vedo l’ora di disputare i quarti di finale contro il Sud Africa il 15 ottobre, giusto? “Non so quale sarà la mentalità dei giocatori francesi rispetto alla nostra partita di venerdì prossimo”, ha detto il mediano d’apertura Tommaso Allan. Forse dopo questo risultato saranno meno sospettosi nei nostri confronti. » Sarebbe umano rilassarsi un po’, dato che la prestazione disastrosa degli italiani è significativamente più vicina al livello di Portogallo, Georgia e Romania che a quello di un credibile perdente del Sei Nazioni.
“Quando concedi 96 punti, anche contro gli All Blacks, la tua fiducia viene sicuramente colpita. Mi fa male la testa. Ma sappiamo quanto valiamo e non ho dubbi che ci riprenderemo molto rapidamente”, avverte Martin Page-Relo. Tanto che questa partita Francia-Italia, in programma sempre al Parc OL de Décines, è addirittura considerata un ottavo di finale che potrebbe portare alla netta eliminazione della nazione ospitante?
“Conosciamo molto meglio i francesi, abbiamo giocato contro di loro molto più spesso che contro gli All Blacks”, ricorda Tommaso Allan. Di quella sera non si ricorda molto, non è successo niente. Stasera sono tutti un po’ giù, ma siamo un gruppo forte e daremo tutto perché crediamo di avere ancora una reale possibilità di qualificazione. »
“Una brutta partita non ti rende una brutta squadra.”
Dopo una giornata fuori da Per “schiarirsi le idee” con le famiglie questo sabato, gli uomini di Kieran Crowley tornano ad allenarsi domenica a Bourgoin-Jallieu. “Dobbiamo muoverci velocemente per rialzarci il più velocemente possibile e battere i francesi la prossima settimana”, chiede Martin Page-Relo. Siamo giovani, ma abbiamo tutti caratteri forti. Quindi daremo sicuramente una risposta. » Determinato, lontano dalla faccia stordita durante la carneficina contro gli All Blacks, Ange Capuozzo dice con freddezza: “Sapevamo di avere due possibilità per qualificarci. Uno è passato, ma c’è ancora il secondo”.
Dopo aver sciolto il suo gruppo, Kieran Crowley ha cominciato comunque a sollevare il morale di tutti: “Una brutta partita non fa di te una brutta squadra.” Sa ancora che la sua scelta è stata per dieci anni il France XV e una partita del Sei Nazioni. Torneo di Roma (23-18 febbraio 2013). Ma alla fine, rispetto all’attuale 16/0 contro la Nuova Zelanda, sembra quasi un riferimento attuale che incoraggia all’ottimismo.
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