È morto Antonio Negri, filosofo italiano e ideologo della sinistra radicale

Negri, Foto: Rosa Luxemburg-Stiftung/Wikimedia Commons

È morto all’età di 91 anni a Parigi il filosofo e politologo italiano Antonio Negri, della sinistra radicale. Lo rendono noto l’agenzia italiana ANSA e Adnkronos.

In Italia Negri era considerato un pioniere della sinistra e il leader storico del movimento marxista Autonomia Operaia. Fu politicamente attivo fino alla fine della sua vita.

Nato nel 1933 a Padova da famiglia cattolica, Negri fondò consigli operai, organizzò manifestazioni e scrisse manifesti quando era ancora studente. Divenne professore di teoria politica all’età di 33 anni presso l’università della sua città natale.

Fu uno dei principali teorici della sinistra italiana negli anni ’60 e ’70 ed era considerato l’ideologo dell’estrema sinistra insurrezionale in Italia. Come leader ideologico di alcuni gruppi di sinistra, ha invocato il sabotaggio della società capitalista, ricorda Hina.

Dopo che i terroristi di sinistra assassinarono l’ex primo ministro, il democristiano Aldo Mora, nel 1978, Negri fu arrestato in base alla nuova legge antiterrorismo.

Nel 1982 fu eletto al Parlamento come membro del Partito Radicale Liberale, cosa che gli permise di ottenere l’immunità e di fuggire in Francia. Si arrese alla fine degli anni ’90 e scontò parte della pena in Italia.

Uscito di prigione nel 2003, si trasferì in Francia, dove visse fino alla morte.

In Montenegro, nel 2012, è stato ospite all’evento “Pjaca od filosofa”, organizzato nell’ambito di Kotor Art.

Arduino Genovesi

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