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L’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti è “orgogliosa degli straordinari risultati raggiunti dalla missione archeologica italiana a Umm Al Quwain”, le cui ricerche hanno coinvolto l’Università Statale di Milano. Lo leggiamo in un articolo pubblicato su Il commento della Rappresentanza diplomatica italiana arriva dopo l’annuncio che gli archeologi che lavorano nell’emirato di Umm al Quwain hanno scoperto l’antica città perduta di Tuam. Secondo il quotidiano emiratino “The National”, la città un tempo era la capitale di un territorio situato sul lato emiratino della costa del Golfo Persico e un noto centro per la pesca delle perle. Al suo apice, intorno al VI secolo, Tuam era così famoso da essere menzionato negli antichi testi arabi. Dopo la peste e le tensioni regionali, la città cadde in rovina e scomparve dalla memoria, spiega “Le National”. Ma oggi, gli esperti che lavorano sull’isola di Al Siniya, nell’emirato di Umm al Quwain, ritengono che l’area in cui negli ultimi anni sono stati scoperti un villaggio di perle e un monastero sia probabilmente il sito di questa città perduta.

I lavori sul sito sono stati intrapresi dal Dipartimento del turismo e dell’archeologia di Umm al Quwain sotto la direzione del presidente. Majid bin Saud al Muallae in collaborazione con partner locali e internazionali. Tra questi c’è la missione archeologica italiana a Umm al Quwain. Capo Missione, Michele Degli Esposti, citato da “The National”, ha affermato che i risultati di questa scoperta “avranno eco in tutta la regione”. “È davvero emozionante”, ha detto Degli Esposti, sottolineando che “è un posto molto, molto, molto promettente” e che “possiamo davvero dare alle persone la possibilità di camminare per le strade di una città antica”.

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