L’esperto di Balcani Bodo Weber (Weber) ha ritenuto che la mancata divulgazione dei dettagli degli incontri dei mediatori occidentali con il primo ministro del Kosovo Albin (Albin) Kurti e il presidente della Serbia Aleksandar Vučić sia un segnale che c’è ancora una situazione di stallo nel processo di dialogo, ha riferito oggi Radio Free Europe (RSE).
Pristina e Belgrado hanno ricevuto venerdì la visita dell’inviato speciale dell’Unione Europea per il dialogo Kosovo-Serbia Miroslav Lajčak, accompagnato dall’inviato americano per i Balcani occidentali Gabriel Escobar, dall’inviato francese Emmanuel Bonne, dall’inviato tedesco Jens Plötner e dal consigliere del governo italiano Francesco Talò (Francesco).
L’argomento di discussione è stata la proposta dell’Ue per la normalizzazione dei rapporti tra Kosovo e Serbia, per la quale i mediatori occidentali hanno sottolineato di aspettarsi da Pristina maggiore comprensione per le possibilità offerte dalla proposta. Nel frattempo, a Belgrado, secondo loro, hanno notato un “approccio responsabile e la disponibilità a prendere decisioni difficili”.
Weber, anche membro anziano del Consiglio per la politica di democratizzazione a Berlino, ha affermato che il problema di questi colloqui è che si svolgono a porte chiuse, quando “c’è ancora resistenza a tentare di portare avanti la proposta dell’UE o il cosiddetto Proposta franco-tedesca”.
“Finché il contesto di questo approccio è nebuloso e non pubblico, è difficile valutare se c’è davvero uno slancio, un piano che viene servito con determinate scadenze che sono di un certo e importante contesto internazionale, o se è semplicemente un tentativo di offrire alle parti, al fine di ottenere rapidi progressi”, ha detto Weber a RFE/RL.
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