Forte pressione sui mercati europei

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 17:40

Le perdite nei principali mercati azionari europei si sono aggravate giovedì quando gli investitori hanno valutato le nuove previsioni economiche della Commissione europea mentre hanno digerito un’impennata dell’inflazione negli Stati Uniti e l’Italia è sull’orlo dell’anarchia.

In particolare, l’indice paneuropeo Stoxx 600 è sceso dell’1,7% a 405,4 punti, con la maggior parte dei settori in territorio negativo.

A Francoforte l’indice Dax è molto sotto pressione e si muove del 2,38% a 12.451 punti, a Parigi il CAC 40 scende del 2% a 5.882 punti, mentre a Londra il FTSE 100 perde l’1,8% e crolla di 7.027 punti mossi.

Nella zona euro, l’indice IBEX 35 di Madrid è sceso del 2% a 7.779 punti, mentre l’indice FTSE MIB di Milano, che ha risentito della situazione politica del Paese, è sceso del 3,9% a 20.483 punti.

Rileva che il governo del paese vicino rischia il collasso poiché la coalizione di governo del premier Mario Draghi ha ricevuto nel pomeriggio un voto di fiducia ma senza il sostegno del Movimento 5 Stelle, che si è astenuto dal processo.

Anche le azioni europee hanno chiuso in ribasso mercoledì, poiché gli investitori hanno reagito a un aumento dell’inflazione statunitense superiore alle attese. L’indice dei prezzi al consumo, un’ampia misura di beni e servizi essenziali, è aumentato del 9,1% su base annua a giugno, superando ampiamente le stime di un aumento dell’8,8%.

La metrica ha segnato un altro mese in cui l’inflazione statunitense ha raggiunto il tasso più alto dal dicembre 1981. Escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, il cosiddetto CPI core è aumentato del 5,9%, rispetto a una stima del 5,7%.

Si prevede che i dati deludenti spingeranno la Federal Reserve ad aumentare i tassi di ulteriori 75 punti base, o fino all’1%, nella riunione di fine mese nel tentativo di domare i prezzi, dopo il +0,75% di aumento più aggressivo dei tassi di giugno di la Fed dal 1994, portando i tassi di interesse statunitensi a un intervallo compreso tra l’1,5% e l’1,75%.

Gli investitori stanno valutando anche le nuove previsioni della Commissione per l’economia dell’eurozona, che ha proseguito con un leggero declassamento della crescita al 2,6% a maggio dal 2,7%, mentre la previsione per l’UE nel suo insieme è rimasta invariata al 2,7%.

Il livello di inflazione è stato rivisto dal 6,8% al 7,6% a maggio per l’Eurozona e dall’8,4% all’8,3% a maggio per l’UE.

Questo sviluppo, combinato con il recente indebolimento dell’euro, che ieri ha perso la parità assoluta con il dollaro per la prima volta in 20 anni, solleva preoccupazioni che la BCE possa fare un altro rialzo del tasso da 0,00 a 0 la prossima settimana. 25% dichiarato dalla direttrice di Christine Lagarde.

Giacinta Lettiere

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