Nato a Napoli nel 1977, lo scrittore Luca Trapanese è diventato un vero e proprio fenomeno mediatico negli ultimi anni, in particolare dopo aver adottato una bambina con sindrome di Down di nome Alba nel 2017. Ma cosa c’è di così curioso?
Il trapanese risulta essere gay, e in Italia all’epoca l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso era illegale. Per completare, l’autore era single e riconosciuto cattolico. C’era sempre un nuovo ostacolo da superare ogni volta che cercava di realizzare il suo sogno di mettere su famiglia.
Nonostante tutte le avversità, nel luglio del 2017, il Trapanese apprese che lo aspettava una ragazza, una ragazzina rifiutata da più di 20 famiglie perché affetta dalla sindrome di Down.
Dal primo momento in cui ha tenuto Alba tra le braccia, ha saputo che era sua figlia. Questo padre single, profondamente impegnato ad aiutare coloro che ne hanno più bisogno, aveva trovato il suo scopo nella vita.
La storia di Luca e Alba trascende la semplice adozione. La sua testimonianza rompe gli stereotipi profondamente radicati nella società italiana e nel mondo. La lotta per la parità di diritti e l’inclusione si manifesta nella vita quotidiana del Trapanese e dell’Albese. La loro relazione sfida le convenzioni tradizionali su cosa significhi essere una famiglia, come viene definita la genitorialità e come la religione e l’orientamento sessuale possano convergere su un percorso di amore e accettazione.
Facendo tesoro della sua esperienza di padre, Trapanese ha scritto diversi libri per bambini, tra i quali spiccano “Crema per te” (“Nati per te”, 2018) e “Le nostre imperfezioni” (“Le nostre imperfezioni”, 2021), che affrontano la disabilità in chiave positiva e quotidiana. Le sue opere sono un’estensione del suo desiderio di abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione nella società.
L’italiano è stato uno degli ospiti dell’ultima edizione del Fiera del libro di Caliin Colombia, dove ha condiviso con i partecipanti durante un evento virtuale e ha parlato del suo ultimo libro, Non chiedermi chi sono.
L’autore racconta la storia di Livio, un giovane che, dopo aver perso il suo migliore amico in un tragico incidente, decide di dedicare la sua vita ad aiutare gli altri. Nonostante il desiderio di una vacanza al mare e di un amore indimenticabile, il suo percorso lo porta su una strada inaspettata. Quando Don Gino, il parroco del suo quartiere, gli affida un incarico particolare, Livio intraprende una missione che lo porta a incontrare Vittorio, un uomo trentenne di buona famiglia, ma che soffre di “forte stress” e Vive isolato, tormentato da voci che gli sussurrano e lo preoccupano molto.
Non chiedermi chi sono è una storia commovente che esplora la forza del legame umano e la capacità di superare le sfide più grandi. Luca Trapanese ci mostra cosa significa affrontare la sofferenza, sia essa causata dalla malattia, dall’amore o dalla sensazione di non essere adatti al mondo. L’opera ci invita a riconoscerci nella diversità e a trovare la bellezza nelle nostre imperfezioni.
Oggi Luca Trapanese è consulente per le politiche sociali a Napoli, in Italia, e la sua fondazione “La casa di Matteo” continua a sostenere le persone con disabilità. Trapanese e Alba, con il loro fedele cane, formano una famiglia le cui basi sono l’amore e la determinazione a superare ogni ostacolo.
“Datopato di Internet. Orgoglioso evangelista della cultura pop. Studioso di Twitter. Amico degli animali ovunque. Comunicatore malvagio.”