Umberto Bossimembro storico del partito italiano di estrema destra Liga – ex Lega Nord -, ha difeso la necessità di “rilanciare il progetto autonomista” per il Nord Italia prima del sorgere della formazione politica e delle sue prospettive di governo con altre formazioni di destra.
Bossi ha così difeso il Comitato Nord, creato il 1° ottobre, come “un passo fondamentale che mira esclusivamente a conquistare voti al Nord dopo i risultati elettorali del 25 settembre ea rilanciare il progetto autonomista”.
Questo inviterà tutti i membri dell’applicazione Lega per Salvini Premier a questo nuovo Comitato Nord per aderire con “rinnovato entusiasmo” agli obiettivi che gettarono le basi per la fondazione della Lega Nord nel marzo 1984.
Bossi ha assicurato che il progetto è in “fase avanzata” con statuti e struttura organizzativa. “Quello che faccio è coerente con quello che ho fatto per tutta la vita: difendere le ragioni del Nord. Il Comitato Nord è un comitato che fa parte della Lega per Salvini Premier”, ha spiegato.
«Sono gli stessi ideali che hanno fatto grande la Lega: l’autonomia del Nord. In verde fazzoletto e cravatta sono i nostri simboli di libertà”, ha rimarcato.
Alle ultime elezioni Bossi ha finalmente conquistato un seggio, dopo che il Viminale ha corretto un errore per il quale era stato espulso.
Bossi, 81 anni e fondatore nel 1991 del partito che nel suo momento di fondazione chiedeva l’indipendenza per il nord Italia, non era tra gli eletti alle elezioni, che si erano attirate le critiche della vecchia guardia del partito, ora di ideologia sovranista. dopo le modifiche programmatiche promosse dal suo attuale leader, Matteo Salvini.
Alla fine, però, il ministero dell’Interno, incaricato dello spoglio delle schede, ha assegnato a Bossi un seggio alla Camera dei Deputati per il collegio regionale Lombardia 2 dopo aver corretto un errore nello spoglio.
“Il ministero conta i voti e corregge gli errori: Umberto Bossi è stato eletto in Lombardia. Quante parole al vento”, ha detto Salvini, rimproverato nella sua formazione per i suoi pessimi dati, passando dal 28% delle elezioni del 2018 a meno del 9% in questa.
(Con informazioni da Europa Press)
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