Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita in Cile con un omaggio a una vittima della dittatura in agenda

Il presidente cileno Gabriel Boric ha incontrato martedì il presidente italiano Sergio Mattarella, che ha iniziato una visita ufficiale che lo porterà anche in Paraguay, durante la quale verrà reso omaggio a un giovane di sinistra assassinato durante la dittatura, i cui resti sono stati scaricati all’interno dell’ambasciata italiana a capitale cilena nel 1974.

Dopo il colpo di stato militare in Cile nel settembre 1973, l’Italia ha abbassato il livello della sua rappresentanza nella capitale cilena da ambasciatore a incaricato d’affari. Inoltre, l’Ambasciata italiana ha concesso asilo a centinaia di cileni.

Nel corso di un comunicato congiunto, Boric ha ringraziato Mattarella per il fatto che l’Ambasciata italiana a Santiago mantenga un memoriale in memoria della giovane Lumi Videla. L’attivista del Movimiento de Izquierda Revolucionaria (MIR) è stata assassinata dalla polizia repressiva della dittatura e le sue spoglie sono state gettate oltre un muro verso i giardini dell’Ambasciata italiana.

Mattarella mercoledì deporrà una rosa davanti al monumento e all’uliveto che, all’interno della sede diplomatica, ricordano la giovane. L’omaggio sarà “uno dei momenti più significativi” della sua visita, si legge in un comunicato dell’ambasciata.

Videla, 26 anni e madre di un figlio, fu arrestata il 21 settembre 1974 e non se ne ebbe più notizia fino alle prime ore del 4 novembre, quando il suo corpo fu scaricato all’interno dell’ambasciata, dove si erano rifugiati circa 250 cileni fuga in esilio, secondo quanto racconterà anni dopo nelle sue memorie l’allora giovane diplomatico italiano Emilio Barbarani.

Il rapporto Rettig, che ha quantificato le violazioni dei diritti umani in Cile, afferma che un giorno dopo l’arresto di Videla, suo marito, Sergio Pérez, anche lui attivista del MIR, è stato arrestato. Videla è morta durante una sessione di tortura, mentre Pérez si è unito alla lista dei detenuti scomparsi. La dittatura cercava il capo del MIR, morto in uno scontro ad ottobre.

Il presidente italiano – figura in Italia diversa dal capo del governo, che è ricoperto dal presidente del Consiglio – ha ricordato che il suo Paese aveva accolto “un gran numero di cileni perseguitati” dopo lo scoppio della dittatura militare (1973-1990).

Prima dell’incontro con Boric, il Presidente italiano ha visitato il Museo della Memoria e dei Diritti Umani, che ricorda le gravi violazioni dei diritti umani sotto il regime militare cileno.

Il Cile e l’Italia hanno una lunga lista di accordi – che risalgono all’inizio del XX secolo – in campo scientifico, economico, ambientale e culturale, tra gli altri. Martedì sono stati firmati due memorandum, uno sullo sviluppo sostenibile e un secondo sulla formazione diplomatica.

Prima di lasciare il Cile per il Paraguay, Mattarella terrà mercoledì all’Università del Cile una conferenza dal titolo “America Latina ed Europa: due continenti uniti per la pace, la democrazia, lo sviluppo”.

Drina Piccio

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