L’italiano ha fatto una prestazione completa, dietro il rigore per la sua squadra e quella del Portogallo. Squalificato contro l’Haifa, mancherà moltissimo ai suoi compagni di squadra.
Anche se è un maestro nel lamentarsi dell’arbitro, Marco Verratti conosce il calcio troppo bene per lamentarsi di questo colpo di fortuna. Mentre Paris-SG aveva preso un leggero vantaggio contro il flusso di gioco nel primo periodo (1-0, 39′), l’italiano ha concesso un punto al Benfica, subendo un rigore nell’ora dell’eliminazione dei campioni, la Francia ha iniziato a prendere il comando prende il sopravvento. Una delle rare situazioni di pericolo portoghesi del secondo periodo, che lascia alla “Civetta” un retrogusto amaro. Dopo un inizio leggermente dentro dove è stato spintonato, Verratti si è comportato come il padrone di centrocampo, mettendosi subito al livello di un simile incontro europeo.
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Quando non era dell’efficienza imperiale nei contrasti, compensava con il suo massacro (15 duelli contestati, 11 palloni vinti) e la sua lettura del gioco per ridurre l’influenza dei benfiquisti sul gioco. Il suo andare e venire, proteggere la palla, bloccare tre o quattro avversari e trovare la buca del mouse – il più delle volte verso Neymar – sono stati essenziali per impedire al Paris di andare sotto mentre il portoghese ha iniziato a spingere forte e minacciare la velocità di Mbappé resa ancora più tangibile.
Così smascherati dai ricordi dell’italiano, che avrebbero voluto rinchiudere ma spostato Bernat sull’azione che avrebbe portato il rigore a favore del PSG, gli uomini di Roger Schmidt hanno abbassato il piede per premere solo per poi insediarsi in un blocco centrale. L’attività del numero 6 parigino è stata tanto più cruciale quando, nel primo tempo, il suo amico Vitinha, per una volta, ha vissuto la sua peggior metà da quando è arrivato a Parigi (18 palloni colpiti!).
Verratti ha lavorato in coppia (133 palloni giocati), regolarmente assistito da Marquinhos o Sergio Ramos, che hanno provato a far salire gli attaccanti avversari in transizione. Nella ripresa il Paris ha mostrato più controllo e slancio collettivo, poi lo abbiamo visto infilare una tacca molto più regolarmente per avvertire i suoi attaccanti o provocare la difesa avversaria… prima di arrendersi come faceva troppo spesso per rischiare.
Ma nell’altra area la sua serata è cambiata quando ha rubato il piede a Rafa Silva all’ingresso dell’area. Doppio rigore: rigore (trasformato da Joao Mario, 62 anni), pareggio e cartellino giallo, che lo priverà della prossima sfida di Champions League contro il Maccabi Haifa. Dove il PSG misurerà ancora una volta a pieno il gap rimasto a centrocampo.
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