Il Sion sprofonda in campo e lo Stade-Lausanne-Ouchy sale in Challenge League

L’FC Sion non sembrava mai essere retrocesso nella Challenge League. Il club vallesano aveva concesso 36 punti di penalità nella stagione 2011-2012. Ha appeso una raffica contro la retrocessione nel 2021. Giocava spesso con i nervi dei suoi seguaci e con il fuoco, ma non si bruciava mai. Fino a martedì 6 giugno 2023. Dopo aver perso l’andata di un decisivo confronto di doppio contro lo Stade-Lausanne-Ouchy, terzo in Challenge League, il Sédunois non è riuscito a cambiare la situazione a Pontaise.

Dopo le reti di Liridon Mulaj (6°) e Alban Ajdini (34°), gli uomini di Paolo Tramezzani passano in vantaggio due volte e pareggiano con Luca Zuffi (23°) e poi Anto Grgic dal dischetto (39°). All’intervallo è stato 2-2, tanto da far sperare in un risultato positivo i tifosi vallesani più ottimisti. Ma a fine partita due nuovi successi di Teddy Okou (81°) e ancora Liridon Munaj (89°) hanno segnato il destino inevitabilmente opposto di entrambe le squadre.

Il gioco gestionale

L’FC Sion lascia una Super League in cui ha giocato per 17 stagioni consecutive e, dopo i fallimenti di Servette, Losanna e Xamax, è stata per tre volte l’unica rappresentativa della Svizzera occidentale. Il suo fallimento è stato probabilmente di natura sportiva, anche se la stagione era iniziata piuttosto bene. La squadra vallesana era quarta in classifica dopo due settimane e si era appena assicurata il trasferimento più spettacolare degli ultimi anni con l’arrivo di Mario Balotelli.

Ma il rendimento della squadra, come quello dell’attaccante italiano, ha vacillato fino a quando la stagione si è conclusa in modo orribile: un pareggio e nove sconfitte nelle ultime dieci partite. A nulla sono serviti, né i tre cambi di allenatore, né i cambi di sistemi e statuti all’interno del gruppo, né i cori ininterrotti dei tifosi fino alla fine della fatidica partita.

Dopo il 1969 e il 1999, questa è la terza retrocessione sportiva del club. Christian Constantin, come ha lasciato intendere nei giorni scorsi, cercherà di impedirlo avviando un’azione legale e facendo revocare la licenza a Yverdon Sport dalla Swiss Football League per un problema allo stadio? Non impossibile. Secondo le informazioni disponibili, il club del Nord Vaudois dovrà fornire nuovi elementi entro la fine della settimana. Ma pochi credono che la commissione licenze riconsidererà la sua decisione e che il Sion si salverà sul terreno amministrativo perché ha fallito in campo.

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Tristezza per una storia che volge al termine, tanto più che da mesi il presidente vallesano ha annunciato l’intenzione di ritirare il club dal calcio professionistico al termine della stagione 2023-2024. Una cosa è la retrocessione, un’altra è la prospettiva di non poter tornare in campo, almeno a medio termine.

Infine la folla

Dall’altro c’è ovviamente la bellissima storia di questo FC Stade-Lausanne-Ouchy, che nessuno si aspettava a questo livello. L'”altro” club della capitale olimpica, che nel 2014 milita ancora nel 2° campionato interregionale, continuerà la sua incredibile epopea nell’élite del calcio svizzero, completando una delegazione vodese molto probabilmente ricca con tre squadre oltre a LS e Yverdon.

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Sebbene deriso per il suo piccolo pubblico (1.500 spettatori nella Challenge League), lo SLO ha attirato martedì 8.754 spettatori a Pontaise. Hanno causato ingorghi in autostrada, come quando la LS è in bolletta, e code interminabili alle casse e ai take away. Ulteriori tribune sono state aperte pochi minuti prima della partita per consentire a tutti di sedersi e nel pubblico è cresciuta la convinzione che la promozione sarebbe arrivata entro quei 90 minuti.

La versione 2022-2023 dello Stade-Lausanne-Ouchy si basa su tre pilastri: il presidente Vartan Sirmakes, co-fondatore del marchio di orologi Franck Müller e multimilionario, il direttore sportivo Yagan Hiraç e il vicepresidente Serge Duperret. Quest’ultimo aveva l’emozione negli occhi e nella voce pochi minuti dopo il fischio finale. “Cosa dovrei dire, cosa dovrei dire? Che abbiamo fatto bene a non vendere i nostri migliori giocatori durante la pausa invernale. Che siamo riusciti ad attirare l’attenzione dei vodesi che stasera hanno cantato per noi. Torneranno in Super League? Credo di sì, sì, per i derby contro LS, Yverdon, Servette, anche per le partite tra Basilea e Young Boys. Non saremo mai il primo club in città, ma troveremo il nostro posto.

L’ex presidente dell’FC Le Mont, che aveva ‘hackerato’ il calcio svizzero fino a decidere di trascorrere qualche stagione nella Challenge League, sa che l’estate sarà vivace. Si tratterà di fare un nuovo, intelligente reclutamento (“Ma noi sappiamo come si fa”) e portare all’altezza le strutture del club. “In termini di sport, siamo professionisti, ma per il resto siamo più dilettanti”, ha ammesso. Dobbiamo rafforzare la nostra amministrazione e il personale…” L’allenatore Anthony Braizat ha annunciato che la filosofia nell’élite non cambierà. “Lavoreremo sempre con i giovani perché sono un allenatore nel cuore, e continueremo a produrre un gioco offensivo e coinvolgente.” Per lo SLO, la storia è solo all’inizio.

Casimiro Napolitani

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