Inserito il 29 luglio 2021 12:52Aggiornato il 29 luglio 2021 alle 14:13
Per secoli, gli scultori italiani si sono procurati il marmo dalla cava di Carrara, una cittadina toscana a metà strada tra Firenze e Genova. Da Michelangelo a Canova passando per Bernini, la carriera ha prodotto grandi e rinomati scultori che hanno contribuito a fare dell’Italia l’ambasciatore di quest’arte. Oggi, lo scultore si chiama “ABB2”, “un braccio robotico in lega di zinco di 13 piedi”, afferma il New York Times.
In questo workshop, il quotidiano di New York spiega come i robot abbiano gradualmente sostituito gli artisti. “Lentamente e costantemente, ABB2 fresa la lastra di pietra, lasciando i contorni di morbide foglie di cavolo per una scultura progettata e commissionata da un famoso artista americano”, descrive il giornale. Ma ABB2 non è solo in officina poiché Quantek2, un altro gigantesco robot, si è unito a lui nella creazione di opere d’arte.
Artisti di fama mondiale
Durante il Rinascimento, gli operai delle officine di scultura lavoravano all’ombra. Oggi, i robot ABB2 e Quantek2 continuano a funzionare in modo anonimo, afferma il New York Times.
“Molti degli artisti che utilizzano questi robot chiedono che le loro identità siano mantenute segrete”, spiega il giornale. E Giacomo Massari, fondatore di Robotor, la società di robot scolpiti, ha aggiunto: “Gli artisti vogliono perpetuare questa idea che stanno ancora scalpellando con il martello. Oggi molti artisti internazionali, da Jeff Koons a Zaha Hadid, utilizzano questo tipo di tecnologia robotica per dare forma alle loro opere.
avanguardia artistica
Sebbene non siano impeccabili e a volte possano commettere errori, questi robot scolpitori hanno comunque il pregio di essere molto più veloci degli umani. Nell’articolo Giacomo Massari riporta: “Ci sono voluti cinque anni a Canova per creare Psiche ravvivata dal bacio di Cupido, capolavoro della scultura neoclassica, mentre a noi sono bastate 270 ore. »
Per i proprietari di questo laboratorio, possedere questi robot consente loro di preservare il tradizionale know-how italiano adattandosi ai vincoli del 21° secolo.e Secolo. “I fondatori e i dipendenti di questo laboratorio di robotica credono che l’uso di tecnologie avanzate sia l’unico modo per garantire che il Paese rimanga all’avanguardia nell’arte”, scrive il New York Times.
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