In Italia viene portato alla luce un probabile dipinto inedito di Picasso che rappresenta Hitler

Roma, 19 agosto (EFE).- Esperti italiani hanno portato alla luce quella che considerano una probabile opera di Picasso, con la quale l’artista spagnolo ha voluto rendere omaggio al suo amico, anche lui pittore tedesco Paul Klee, e in cui è raffigurato in una caricatura del dittatore Adof Hitler e ora sperano che ulteriori studi possano provare la sua autenticità.

Annalisa Di Maria, esperta d’arte e membro del comitato di esperti in arte e letteratura del centro Unesco di Firenze, che ha recentemente presentato l’opera, ha assicurato a EFE che “attualmente l’opera non può essere attribuita con certezza a Picasso e che sicuramente il dipinto sarà devono essere approfonditi”, ma secondo lui non c’è dubbio che si tratta di un’opera del pittore di Malaga.

Per Di Maria si tratta di un dipinto che Picasso regalò a Klee, uno degli artisti più perseguitati dal regime tedesco, anche se non si trova in nessuno dei cataloghi di opere trafugate o sequestrate in questa che chiamavano “arte degenerata”, su tutto questo perché era un dipinto “molto scomodo” perché si trattava di ridicolizzare la figura del “Führer” ed era meglio tenerlo nascosto.

Klee e Picasso erano amici e si ammiravano e si incontrarono almeno due volte, tanto che nel 1914 Klee realizzò un’opera per rendere omaggio a Picasso e si ritiene che il pittore spagnolo volesse sostituirla con questo dipinto, che ora appartiene a una collezione privata di una famiglia italiana il cui antenato lavorava in una stazione ferroviaria, dove sarebbe stato ritrovato.

Secondo i primi studi che furono effettuati sui pigmenti presso l’Università di Ascoli Piceno (Centro Italia), l’opera si intitolava “L’occhio del serpente” -per via del serpente a sonagli che segna il profilo del volto del dittatore – Può essere collocato tra il 1935 e il 1937.

Di María spiega che se si verificasse la paternità dell’artista, sarebbe una scoperta eccezionale, perché sarebbe anche un ottimo esempio della grande opposizione e lotta di Picasso contro Hitler.

In quest’opera, Hitler viene “caricato” attraverso l’inclusione di alcuni elementi non tollerati dal Führer e dal regime nazista come il trucco facciale, il rossetto e una pipa, poiché Hitler odiava il tabacco. Mentre sulle labbra si legge la scritta “Schweigen” (“Zitto” in tedesco), che potrebbe avere varie interpretazioni come il desiderio di mantenere segreta l’opera, per evitare che l’autore sia perseguitato dai nazisti, o la persecuzione e la censura esercitata dal regime.

Sebbene l’opera non sia firmata, l’esperto calligrafo Stefano Fortunati dopo aver analizzato questa scrittura ha sottolineato che l’iniziale “S” coincide con lo stile di scrittura di Picasso.

Per l’esperto italiano molti elementi indicano la mano di Pablo Picasso, come la forma degli occhi o delle labbra che sono “le stesse” di quelle che si trovano nel disegno che fece di Joseph Stalin, sebbene il dipinto sia “ibrido” . tra le caratteristiche pittoriche dell’artista di Malaga e quelle di Klee, poiché doveva essere un dono per l’artista tedesco.

Inoltre, fa notare Di Maria, l’analisi del dipinto ha determinato la presenza di elementi chimici, usati da Picasso in quel momento, che nel tempo li hanno leggermente scoloriti e hanno dovuto essere ritoccati.

“L’opera merita di essere conosciuta, studiata di nuovo e vista da altri esperti per apprezzarne l’importanza. Senza dubbio, rappresenta una delle opere più importanti del 20° secolo come critico del nazismo. Una testimonianza di dissenso, che porta la verità su questi orrori commessi da uno dei dittatori più sanguinari della storia. Solo un genio e un maestro dell’espressionismo con un profondo senso di struggente ironia avrebbero potuto creare un dipinto del genere”.

Drina Piccio

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