Italia: A causa della siccità, Verona raziona l’acqua potabile

Verona, una città di un quarto di milione di abitanti nel nord-est d’Italia, ha deciso sabato di razionare il consumo di acqua potabile in mezzo alla siccità della penisola.

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“A causa delle condizioni meteorologiche e del loro impatto sull’approvvigionamento idrico, il sindaco ha firmato un’ordinanza che limita l’uso dell’acqua potabile per scopi domestici”, ha affermato il paese di origine di Romeo e Giulietta in un comunicato stampa pubblicato sul suo sito web.

Fino al 31 agosto è quindi vietato utilizzare acqua potabile “per innaffiare orti, giardini e campi sportivi, nonché per lavare auto e riempire piscine”, precisa il comunicato, sottolineando che il mancato rispetto di tali divieti può comportare sanzione fino a 500 euro.

Altri comuni italiani hanno già adottato misure simili, ma Verona è una delle città più grandi che adotta misure così drastiche in questo momento.

Come i suoi vicini europei, l’Italia ha dovuto affrontare un’ondata di caldo insolitamente precoce e la mancanza di precipitazioni, in particolare nella pianura padana agricola (nord), colpita dalla peggiore siccità degli ultimi 70 anni.

Secondo il più grande sindacato agricolo del Paese, la Coldiretti, la siccità sta minacciando oltre il 30% della produzione agricola del Paese e la metà delle aziende della Pianura Padana, che producono principalmente prosciutto di Parma.

Il Lago Maggiore e il Lago di Garda hanno livelli d’acqua sotto la media per questo periodo dell’anno, mentre più a sud anche il Tevere, che scorre attraverso Roma, è calato.

Un’altra conseguenza della siccità: la produzione di energia idroelettrica è fortemente diminuita, mentre le centrali idroelettriche, per lo più situate nelle catene montuose del nord del Paese, forniscono quasi il 20% della produzione energetica nazionale.

Casimiro Napolitani

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