In una scioccante intervista al Corriere della Sera, la nota scrittrice italiana Michela Murgia ha parlato della sua salute con disarmante onestà.
“Ho un cancro al rene avanzato e i medici hanno detto che avevo solo pochi mesi di vita”, ha detto l’autore 50enne, originario della Sardegna.
L’intervista ha sconvolto l’Italia e migliaia di utenti dei social e personaggi pubblici l’hanno commentata, sottolineando che è una forza dell’anima che muove, ispira rispetto e allo stesso tempo dimostra che ogni momento della vita deve essere caratterizzato da dignità assoluta.
“Non posso combattere il mio corpo”, spiega lo scrittore italiano
“Il cancro non è qualcosa che ho, è qualcosa che sono, è un alleato della mia complessità, non è un nemico da neutralizzare. Posso, non voglio, lottare contro il mio corpo, contro me stessa”, sottolinea Michela Murgia. E aggiunge: “Ha optato per l’immunoterapia con biomedicinali che non incidono sulla malattia ma possono favorire la risposta del sistema immunitario e permettergli di guadagnare tempo”.
Come spiega l’autore, “l’intervento chirurgico in questa fase non avrebbe senso poiché molte metastasi sono già presenti”.
“Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa mai nella propria vita. Cose che non sapevo nemmeno di volere, ho ricordi preziosi”, dice l’intellettuale italiano. Il suo romanzo, intitolato Accabadora, è stato pubblicato anche in greco, tradotto da Efi Kallifatidis (Medousa – Selas Publishing House, 2016).
L’autore italiano ha esortato i suoi cari a scegliere la via dell’eutanasia
Michela Murgia indica anche chiaramente che se si trova in una situazione che non le permette di comunicare con chi le sta intorno e di esprimere la sua volontà, i suoi cari sceglieranno la strada dell’eutanasia – come lei ha chiesto loro.
“Non sono solo, ho dieci persone intorno a me, una ‘famiglia queer’. Ho comprato una casa da dieci letti in cui vivere tutti e l’unica cosa che mi ha sconvolto è stato il fatto che mi è stato negato un mutuo perché sono malato. Ho fatto tutto il necessario e ora mi sposo. Con un uomo, ma potrebbe anche essere una donna. Per noi non è mai stata una questione di genere che ci prendiamo cura l’uno dell’altro”, ha detto al Corriere della Sera.
La scrittrice, che è politicamente affiliata alla sinistra, ha infine aggiunto che “spera di morire quando Georgia Meloni non sarà più premier” perché pensa che “il suo governo sia fascista”.
“Non l’ho incontrata di persona e non condivido le sue idee, ma voglio abbracciare Michela Murgia e dirle che la sosteniamo tutti”. come desidera – sarò primo ministro perché voglio mantenere questo lavoro per molto tempo. Daglielo, Mikaela”, ha risposto la Meloni tramite il suo account sui social media.
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