“Questa decisione fa seguito ad alcuni comportamenti osservati durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ritiene non coerenti con i propri valori e con il comportamento di chi la rappresenta”, prosegue il testo.
Mentre da diverse settimane la stampa italiana parlava della sua prossima partenza, il 56enne Allegri ha perso completamente il controllo negli istanti finali di una finale che la sua squadra ha dominato, più che mai in modo attraente nel 2024, vincendo 1-0 contro l’Atalanta .
Insoddisfatto della decisione di un arbitro, si è prima tolto la giacca e l’ha gettata a terra prima di esprimere la sua rabbia al quarto arbitro. L’arbitro, avvisato dal suo assistente, lo esclude, provocando un nuovo spettacolare scoppio d’ira: applaude ironicamente la decisione dell’arbitro, inveisce nuovamente contro il quarto arbitro prima di gettare a terra giacca e cravatta.
Ancora frenetico, finalmente andò negli spogliatoi. Tornando in campo per festeggiare questa vittoria con i suoi giocatori, ha rivolto la rabbia che senza dubbio nascondeva da settimane verso il direttore sportivo della Juventus Cristiano Guintoli, gesticolando nella sua direzione come per tenerlo lontano dai festeggiamenti.
Dodici trofei
Infine, mentre si recava alla conferenza stampa post partita, ha insultato il direttore del quotidiano sportivo Tuttosport minacciando di picchiarlo, come ha riportato Guido Vacciago dalle colonne del suo giornale.
Le ultime immagini di Allegri, allenatore della Juve, rimarranno quindi quelle di un uomo in maniche di camicia che fuma di rabbia e frustrazione, immagini che offuscheranno la reputazione di colui che può essere considerato uno dei migliori allenatori della storia del club piemontese.
Il tecnico italiano, diventato mercoledì sera l’allenatore più vincente della Coppa Italia con cinque vittorie e ben dodici trofei nel club più titolato del calcio italiano, ha lavorato in due ruoli tra il 2014 e il 2019, poi tra il 2021 e il 2024.
Con giocatori come Andrea Pirlo, Gianluigi Buffon e Paul Pogba, Allegri ha vinto cinque scudetti consecutivi e quattro edizioni della Coppa Italia nella sua prima esperienza alla guida dei bianconeri.
Tre anni di carestia
E soprattutto ha reso la Juve di nuovo un club temuto in Europa, qualcosa che il suo predecessore Antonio Conte non era riuscito a realizzare. La sua squadra ha giocato e perso due finali di Champions League, contro il Barcellona di Lionel Messi nel 2015 e contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo nel 2017. Dopo due stagioni deludenti sotto la guida di Maurizio Sarri e poi di Andrea Pirlo, è stato richiamato alla guida della “Vecchia Signora”.
Ma la Juve è cambiata molto: la rosa ha perso qualità, il club controllato dalla famiglia Agnelli è in gravi difficoltà finanziarie e la stagione 2022/23 è stata segnata da diversi scandali che l’hanno portata a essere colpita da pesanti sanzioni e all’esclusione dalle Europee. concorsi. Con una rosa più giovane Allegri ha parzialmente centrato il suo obiettivo stagionale.
La Juve chiude tre anni senza trofei vincendo la Coppa Italia. La prossima stagione tornerà in Champions League e prenderà parte alla proficua Supercoppa Italiana e al Mondiale per Club. Ma ha perso terreno in campionato: pur essendo stata l’unica squadra in grado di tenere il passo dell’Inter all’andata, ha vinto solo due delle ultime quindici partite.
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