La polizia italiana ha sequestrato 170.000 euro all’eurodeputato per uso improprio di fondi

La polizia italiana della città di Brescia ha annunciato oggi di aver sequestrato più di 170.000 euro all’eurodeputata di estrema destra Stefania Cambelli nell’ambito di un’indagine sull’uso improprio dei fondi dell’UE destinati ai loro assistenti parlamentari.

Le autorità hanno confiscato conti bancari e auto di lusso giovedì scorso nell’ambito di un’indagine iniziale condotta dalla Procura europea (EPPO) di Milano.

L’indagine prende di mira quattro membri dello staff che lavorano in Italia per Cambelli, che è un eurodeputato per la prima volta della Lega Nord di estrema destra all’interno del più ampio gruppo Identità e Democrazia al Parlamento europeo e membro del Comitato per l’occupazione, ha riferito Politico.

Un portavoce dell’EPPO ha affermato che il caso non ha nulla a che fare con Cattargate, uno scandalo di corruzione separato che ha scosso il Parlamento europeo. Secondo la legge italiana, il sequestro non richiede la revoca dell’immunità parlamentare di Cambella, ha detto il portavoce.

Non sono state mosse accuse formali e i quattro membri del personale non hanno svolto, o svolto solo in parte, attività relative alle funzioni per le quali erano stati assunti documentando erroneamente le loro attività al PE, ha affermato l’EPPO in una nota.

Si noti che Cambeli era imparentata con almeno una delle quattro persone che aveva assunto e beneficiava direttamente della truffa.

Cambeli ha scritto su Facebook che né lei né i suoi colleghi avevano fatto nulla di illegale e che il suo lavoro era sempre stato caratterizzato dalla massima lealtà e trasparenza nei confronti delle istituzioni e della collettività.

Cambelli ha trascorso la maggior parte della sua carriera come politico locale nella città lombarda di Salò, dove è stata vicesindaco, e recentemente ha tentato senza successo di diventare membro del Consiglio regionale della Lombardia.

L’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, che è attualmente accusata di prelievo di denaro dal Qatar in cambio di traffico d’influenza, ha recentemente presentato ricorso contro la richiesta dell’EPPO di revocare la sua immunità per presunte irregolarità nei salari degli operatori umanitari.

 

Giacinto Udinesi

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