La scrittrice italiana Giovanna Giordano, l’Africa, il conflitto in Abissinia e la storia del nonno in “Un volo magico”

Lo scrittore italiano, autore del libro “Un volo magico”, è uno degli ospiti della prossima edizione dell’Hay Festival di Cartagena de Indias. (Immagine: Shutterstock_12837321a).

Scrivi sempre a mano e confida che le parole siano gli strumenti migliori per difenderti; È italiana e fa parte di un invidiabile elenco di scrittori siciliani. Se il multiverso fosse reale, potresti facilmente sederti con Pirandello davanti a un caffè, discutere di libri con Salvatore Quasimodo e Gesualdo Bufalino o discutere della vita con Leonardo Sciascia.

Nato a Milano nel 1961, a Giovanna Giordano Un giorno gli venne l’idea di scrivere di suo nonno. Il risultato è stato un libro che ha visto la luce nel 1998 e che nel 2022 un paio di editori si sono offerti di tradurre e pubblicare in spagnolo e catalano, quasi contemporaneamente.

Le avventure di Gaetano Giordano, che andò in guerra in Africa e visse cinque anni da eroe, e per altri cinque anni fu catturato dagli inglesi e visse rinchiuso in un campo di prigionia in Kenya, compongono la storia che viene raccontata in dentro le pagine di “Un volo magico”il libro che oggi ha la sua autrice, Giovanna Giordano al centro della stampa ispanica e di cui parlerà nella prossima edizione dell’Hay Festival, nella città di Cartagena de Indias.

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Giordano ha studiato storia dell’arte africana ed è professore di estetica all’Accademia di Belle Arti di Catania. Giornalista e scrittrice giramondo, ha pubblicato quattro titoli di romanzi, di cui solo uno tradotto in spagnolo: trentaseimila giorni (1997), un volo magico (1998), Il mistero lithiano (2004) e Il fumo della libertà (2021).

Il suo lavoro narrativo gli ha permesso di affiancarsi ad autori della statura di Fernanda Pivano, Antonio Tabucchi e Lalla Romano, e di rendere omaggio alle loro amate voci: Calvino, Cervantes, Ariosto, Omero, Voltaire… L’aria, il mare e i vulcani che lo circondano.

Uno dei candidati al Premio Nobel per la letteratura nel 2020, autore di quattro romanzi. (Foto: ALBERT GARCÍA / EL PAÍS).

Nel 2020 Giovanna Giordano è tra gli autori candidati al Premio Nobel per la letteratura. In più occasioni ha sottolineato che il suo lavoro è sempre partito da un’intuizione per poi sprofondare in un obiettivo che l’ha portata a studiare molto un argomento, quello su cui aveva scelto di scrivere, e a viaggiare nei luoghi di cui parlava per poterne cogliere tutta l’essenza e metterla in prosa.

Per quanto riguarda il tuo processo con “Il volo magico”in passate interviste ha spiegato di aver fatto “un viaggio straordinario attraverso l’Africa, pieno di avventure, con scimmie, uomini illuminati, in una terra vergine, attraversando fiumi in canoa, vedendo iene, aquile, i sacerdoti dell’arca sacra”.

Sebbene il personaggio del romanzo abbia un altro nome, l’autrice si è affrettata a sottolineare di essersi ispirata a suo nonno, di cui ha sentito innumerevoli storie, così come a suo padre, “che ha trascorso dieci anni senza vedere la sua famiglia”. Così, il protagonista di questa storia è un eroe delle meraviglie, “uno che non fa la guerra, non sgancia bombe, ma consegna lettere”.

Copertina del libro “Un volo magico”, di Giovanna Giordano. (Per gentile concessione di Editorial Periférica).

“Il volo magico”, nell’edizione Periférica, conta circa 192 pagine. Scritto con uno stile profondamente poetico, l’autore riesce a porre i lettori di fronte al giovane pilota Giulio Giamò, inviato in Abissinia nel 1935, a bordo del Vida Nueva, un trimotore che lo porterà attraverso luoghi inaspettati, mentre assiste a un incontro con un pappagallo. filosofo, uno schiavo che indossa libellule al posto degli orecchini e un re che attende una dichiarazione di guerra firmata da Benito Mussolini.

“La notte del mio arrivo in Africa è stata per me la più bella della mia vita. Era una notte verde, di quelle in cui la felicità è quasi insopportabile. Ero pazzo per la vita, pazzo per l’aria, pazzo per il vento e il sole. Lo stupefacente silenzio portava in sé il profumo dell’estate”, inizia così questo commovente racconto in cui i lettori saranno accolti dalla prosa delicata e garbata di Giovanna Giordano e, senza averlo previsto, finiranno per viaggiare in Africa, alle origini di tutto. .

Nell’ambito delle sue attività all’Hay Festival, che si svolgerà dal 26 al 29 gennaio, l’autrice italiana incontrerà la scrittrice colombiana Juan Esteban Contenereil 27 alle ore 10:00, evento durante il quale presenterà per la prima volta al pubblico dei lettori la traduzione del romanzo sul nonno.

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Drina Piccio

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