Thomas Siniecki, Media365: pubblicato lunedì 10 ottobre 2022 alle 16:19
Stiamo onorando i quattro Palloni d’Oro francesi in vista della cerimonia del 2022, che potrebbe vederne assegnato un quinto. Michel Platini ha dominato l’Europa nel calcio dal 1983 al 1985 in un modo senza precedenti.
1983
Un totale di 110 punti contro… 26. È la distanza abissale che ha coronato Michel Platini con queste 110 delle 130 unità possibili per il primo Pallone d’Oro della sua carriera per la prima volta, il suo secondo classificato Kenny Dalglish che ha terminato esattamente per 84 lunghezze. Era già straordinariamente talentuoso e romantico ai Mondiali del 1982, ma questo aveva logicamente incoronato il vincitore Paolo Rossi, che sarebbe diventato suo compagno di squadra alla Juventus, il simbolo innegabile dei campioni di Spagna della Squadra Azzurra. Dal suo primo anno a Torino, proveniente da Saint-Etienne, regna di nuovo “Platoche”.
Il suo arrivo in Piemonte si rivelò però difficile. Tuttavia, questi sono stati i primi sei mesi della stagione 1982-83 e quindi non hanno influito sul Pallone d’Oro assegnato nell’anno solare (che cambierà per la prima volta nel 2022, dove verrà presa in considerazione l’intera stagione passata ). Con l’amico Zbigniew Boniek ha esordito a gennaio e con uno 0:3 al ritorno contro l’Hellas Verona – dopo una sconfitta per 0:2 all’andata – e una doppietta è diventato vicecampione d’Italia, vincitore di coppa dai francesi, come nonché vicecampione d’Europa (0:1 in finale contro l’Amburgo). Nei quarti di finale di C1, davanti all’Aston Villa (3-1), un’altra doppietta viene salutata da un 9/10 davvero eccezionale di Tuttosport, che ricorda “un extraterrestre”.
1984
Nel cuore dei francesi quest’anno rimarrà per sempre il trionfo assoluto di Michel Platini. A 29 anni ha regalato ai Blues la prima vittoria casalinga in nazionale a un Campionato Europeo, che ha schiacciato come raramente un giocatore in una fase finale del genere: nove gol in cinque partite, due triplette (tra cui una perfetta tripletta). presa contro la Jugoslavia, 3:2 e tre gol di fila con sinistro, colpo di testa e destro), la punizione decisiva in semifinale contro il Portogallo dopo i tempi supplementari (3:2) e ovviamente la punizione per l’inizio della finale contro la Spagna (2:0) e approfitta delle mani incerte del portiere Luis Arconada.
Campione d’Italia con la Juventus, ha vinto anche la Coppa delle Coppe contro il Porto (2-1) e la Supercoppa Europea contro il Liverpool (2-0). È quasi logico che il suo punteggio complessivo per il Pallone d’Oro sia poi migliore dell’anno scorso: 128 su 130 possibili. Jean Tigana lo segue con 58 punti per l’unica doppietta del genere nella storia del calcio francese. Jean-Philippe Rétacker descrive in France Football “un nuovo Michel Platini, soprattutto attraverso l’esempio che dà, il coraggio, l’impegno totale e la volontà implacabile, questa nuova immagine di artista trasformato in combattente”. Albert Batteux, il suo mentore al Nancy, trova in lui “tanto più il merito di combattere in questo modo poiché non era affatto fatto per questo”.
1985
L’ultima pietra dell’edificio non rimarrà il suo più grande capolavoro, ma è quasi l’ultimo dei suoi primi due monumenti. Quest’anno il 1985, senza una grande finale internazionale con i francesi, vale quasi una sola stagione da club, e questo è segnato irrevocabilmente dal dramma che circonda l’Heysel nella finale di Champions League. La Juve vince 1-0 contro il Liverpool grazie a un rigore di Michel Platini, ma 39 persone – di cui 32 italiani, tifosi bianconeri – muoiono a bordo campo a causa della folla causata da teppisti legati ai Reds.
In mezzo al caos totale, il francese è stato pesantemente criticato per aver festeggiato il suo gol e la sua vittoria come se nulla fosse. Ma è stato necessario affidarsi a criteri sportivi per assegnare un nuovo Pallone d’Oro, e il figlio di Joeuf è diventato anche per il terzo anno consecutivo capocannoniere del campionato italiano, oltre che vincitore di entrambi i Mondiali con la Francia (2-0 contro Uruguay) e Juventus. In quell’ultimo incontro, vinto ai rigori dopo il 2-2 contro l’Argentinos Juniors, gli è stato (erroneamente?) negato un gol brillante dopo un sombrero all’ingresso dell’area avversaria. Solo Lionel Messi, incoronato quattro volte dal 2009 al 2012, è poi riuscito a vincere tre Palloni d’Oro di fila.
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