L’ambasciatore italiano Luka Gori ha parlato oggi con i vicepresidenti del parlamento serbo e, durante il colloquio con il vicepresidente dell’opposizione Zoran Lutovec, ha sottolineato che l’Italia sostiene fortemente l’integrazione della Serbia nell’Unione Europea e che la dinamica dell’allargamento dell’UE dovrebbe essere più rapida.
Come affermato nell’annuncio parlamentare, Lutovac ha sottolineato che lo Stato dovrebbe perseguire una politica chiaramente europeista e che l’UE dovrebbe sostenere i processi democratici in Serbia, mentre Gori ha sottolineato che l’Italia sostiene fortemente l’integrazione dell’Unione Europea della Serbia.
Lutovac ha aggiunto che è importante ripristinare la fiducia dei cittadini nel parlamento e ripristinare il suo ruolo di istituzione politica chiave nel paese, e che il parlamento dovrebbe approvare leggi che siano nell’interesse pubblico ed esercitare il suo ruolo di controllo come potere esecutivo.
In una conversazione separata con un altro vicepresidente dell’opposizione, Borko Stefanović, ha sottolineato che lo scopo della sua visita in parlamento è quello di avere un quadro più ampio dell’atmosfera in questa istituzione, dato il pluralismo di questa convocazione.
Si aggiunge che Gori e Stefanović hanno discusso dei problemi attuali in Europa, dei Balcani occidentali, dei negoziati tra Belgrado e Pristina e del processo di integrazione europea della Serbia, e che gli interlocutori hanno convenuto che è possibile migliorare la cooperazione globale, sia parlamentare che economica.
Come affermato in una dichiarazione separata, ha parlato anche con il vicepresidente Usame Zukorlić, il quale ha sottolineato che in qualità di vicepresidente dell’assemblea e rappresentante della minoranza bosniaca, sosterrà il principio di giustizia, riconciliazione e convivenza tra i popoli in Serbia.
Gli interlocutori hanno discusso anche di cooperazione economica, e l’ambasciatore ha detto che il commercio è buono, che rappresenta più di quattro miliardi di euro, e ha aggiunto che in Serbia operano più di 1.000 aziende italiane, che danno lavoro a più di 50.000 persone, e Zukorlić ha sottolineato che sarebbe significativo se gli investimenti italiani fossero presenti anche in aree meno sviluppate come Raška Oblast.
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