Le decisioni di Pristina hanno causato una nuova crisi

Le autorità dell’autoproclamata Repubblica del Kosovo hanno adottato numerose iniziative che hanno portato a situazioni di crisi, ha riconosciuto il comandante del contingente internazionale della KFOR, generale italiano Angelo Michele Ristucci.

“Abbiamo fatto tutto il possibile per far fronte alle crisi che sono sorte a seguito di queste decisioni. Sì, devo sottolineare che ci sono state valutazioni da parte delle autorità del Kosovo che non hanno soddisfatto le nostre aspettative”, ha sottolineato il generale in un’intervista a il quotidiano italiano “Republika”.

Secondo lui, a causa di tali decisioni, i soldati della KFOR hanno dovuto pagare il prezzo, in particolare il 29 maggio, quando 93 soldati della NATO sono rimasti feriti durante gli scontri nel nord del Kosovo.

Ristuča ha sottolineato che queste decisioni “ovviamente non hanno contribuito alla stabilità”.

Parlando la settimana scorsa del peggioramento della situazione nel nord del Kosovo, il comandante della KFOR ha sottolineato che questi eventi “non rappresentano un punto di svolta, ma un’evoluzione della situazione che esiste tra Belgrado e Pristina”.

Secondo lui la ragione principale delle continue tensioni è la sfiducia reciproca tra i serbi e gli albanesi del Kosovo.

“L’unica via d’uscita è la normalizzazione delle relazioni”. Non esiste una soluzione militare, solo una soluzione politica. Noi soldati possiamo solo creare le condizioni di sicurezza affinché il dialogo possa continuare”, ha concluso il generale.

Rispondendo alla domanda se la KFOR, come richiesto dal presidente serbo Aleksandar Vučić, può garantire la sicurezza nel nord della provincia al posto della polizia albanese del Kosovo, Ristuca ha detto che deve trattarsi di una decisione politica.

“Si tratta di una decisione politica. Valutiamo ogni ipotesi e sviluppo in coordinamento con le strutture di comando della NATO e siamo pronti a svolgere qualsiasi ulteriore compito”, ha affermato.

Nel villaggio di Banjska, nel comune di Zvečan, nel nord del Kosovo e Metohija, nella notte tra sabato e domenica, è scoppiato un conflitto tra un gruppo di serbi locali e membri della cosiddetta polizia del Kosovo e su questo Nell’occasione hanno perso la vita un agente di polizia e tre serbi del Kosovo e di Metohija, riferisce Sputnik.

Arduino Genovesi

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