La Juventus entra in crisi dopo l’ennesima prestazione negativa nella quarta giornata di Champions League. Tanto più che questa sconfitta contro il Maccabi Haifa rischia nel migliore dei casi di mandare il Torino direttamente in Europa League e nel peggiore di privarlo della Coppa dei Campioni per il resto della stagione se la squadra non si riprenderà in fretta. Una statistica illustra questa fase più che complicata che sta attraversando il club più vincente d’Italia a livello nazionale: i bianconeri non hanno mai perso tre delle prime quattro partite di una fase a gironi di coppa contro le proprie orecchie. E se tutta la squadra è preoccupata per questo generale soffiante che cade sulla vecchia signora sulla stampa italiana questo mercoledì, alcuni elementi per la sua patetica prestazione ora sono ancora più presi di mira.
Perché sì, questo non è un epifenomeno, ma una crisi profonda che colpisce sia l’istituzione bianconera che i suoi attori meno fortunati. Leandro Paredes appartiene a quest’ultimo come altri, ma la prestazione del prestatario del Paris Saint-Germain è stata così travagliata nel primo tempo da essere sostituito da Manuel Locatelli proprio nella ripresa, il tutto quando Weston Mkennie è stato sostituito contemporaneamente da Filip Kostic . C’è da dire che i centrocampisti bianconeri hanno fatto la loro parte nella rinnovata sconfitta del club torinese questo martedì in Champions League. Se la crisi in Piemonte non è nuova, la sconfitta israeliana nei prossimi giorni farà traboccare un bicchiere d’acqua già troppo pieno per non traboccare. E come spesso in questi casi, devi trovare qualcuno responsabile. L’argentino sembra anche in una posizione perfetta per sopportare le critiche più dure, oltre che in campo.
“Non vuole e si vede”
“Questo è uno dei nostri momenti più difficili” Così ha riassunto amaramente Andrea Agnelli, presidente dei bianconeri, dopo la rinnovata disillusione della sua squadra in Israele. E la stampa italiana, infatti, ha castigato la prestazione di un gran numero di giocatori presenti sul prato del Sammy Ofer Stadium. Il nazionale dell’Albiceleste (45 presenze per 4 vittorie) è stato preso di mira proprio dopo una delle peggiori prestazioni della Juventus nelle competizioni più prestigiose d’Europa. Quella Gazzetta dello Sport non ha fatto di tutto assegnandogli un 4 dopo la sua prestazione disastrosa. “Nessuno si aspettava (Andrea) Pirlo, ma non questo centrocampista che non apre, non fa i ritmi, non segna e non si assume responsabilità. Condizione fisica deprimente. Che mentalità scomoda” potremmo leggere sul più antico dei giornali sportivi italiani.
Media diversi ma stesse conclusioni, La Stampa ha anche tagliato una co-star per Leandro Paredes. Per i media sportivi pubblicati a Torino, “Non vuole e puoi dirlo. » Stessa storia per La Repubblica che ha posto fine al 28enne secondo le regole. Secondo il quotidiano italiano, la sua nonchalance è al centro del problema. “Sembra che un giocatore passi e dica: ‘Ah, c’è un gioco? Chi sta giocando?’ », un vero raffreddore per l’argentino, che potrebbe aver pensato a un rilancio in Piemonte a poche settimane dal Mondiale in Qatar (20 novembre – 18 dicembre). Queste reazioni unanimi dei vari media italiani confermano, se necessario, che la Juventus e il nuovo acquisto sono ancora nell’occhio del ciclone. Leandro Paredes dovrà giustamente mostrare un volto molto diverso se non vorrà finire in panchina nei prossimi turni, lui che comunque è già debilitato in Serie A (titolare nelle prime 3 partite con il Torino, è stato in panchina per i prossimi due).
Il derby di Torino per ribattere
Nel mirino del quotidiano torinese c’è anche un altro ex parigino, che atomizza Adrien Rabiot. In realtà per La Stampagli Habs (29 scelte, 2 successi) potrebbero giocare in una Disney. “Questa è Cenerentola bianconera. Arriva la mezzanotte e la bella carrozza si trasforma di nuovo in una zucca. possiamo leggere nelle sue colonne. Osservazioni dure ma giuste che corrispondono alla scarsa forma dell’intero centrocampo della Vecchia Signora. Non mancano nemmeno gli altri giocatori della rosa. Nel mirino anche Alex Sandro, il lato sinistro di questa formazione: “Quello che fa in campo dovrebbe essere oggetto di indagine scientifica: non attacca, non difende, cerca di attaccare e scompare. » Una vera macelleria sia in campo che fuori. Le prossime scadenze saranno quindi determinanti per alzare la testa e andare avanti.
Ricordiamo che, dopo nove giornate di Serie A, la Juventus è ad un tristissimo 8° posto, a dieci punti dalla capolista napoletana. Il Derby della Mole contro il Torino segnerà sicuramente una nuova svolta nella triste stagione che stanno vivendo i bianconeri. Una sola sconfitta e il club torinese toccherà davvero il fondo. Al contrario, una vittoria potrebbe consentire ai leader della Vecchia Signora di prendere una boccata d’aria fresca in questa stasi ambientale. Tanto più che, con sorpresa di tutti, hanno confermato la loro decisione di non separarsi da Massimiliano Allegri. Dopodiché, i compagni di squadra di Leonardo Bonucci si batteranno per la sopravvivenza in Champions League contro il Benfica in Portogallo martedì prossimo, 18 ottobre. La vittoria è quindi fondamentale per poter continuare l’avventura in C1. I passi falsi ora sono vietati.
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