L’Italia affronta il suo destino – Euro 2024 – Qualificazione – Ucraina-Italia

Pierre de Coubertin aveva dannatamente ragione quando lo diceva “L’importante è partecipare”. In ogni caso ha conquistato il cuore degli italiani La battuta finale un po’ dolce. C’è da dire che dal 2017 il Nazionale non è più sicuro di nulla. Due Mondiali a cui non è stata invitata, un Europeo nel 2020 che ha portato a casa Casac’è già abbastanza da fare Azzurri la squadra più schizofrenica dell’Eurozona. L’Italia gioca un ruolo importante per il suo futuro questo lunedì sera contro l’Ucraina, che come loro ha 13 punti: se vince o pareggia, sarà sicuramente all’Europeo 2024. In caso di sconfitta dovrà disputare gli spareggi a marzo. Un’ancora di salvezza che si è conquistata con il primo posto nella Società delle Nazioni, ma che nessuno oltralpe può nemmeno immaginare di utilizzare per un attimo.

Chiesa salvatore?

Mentre i compagni di squadra di Mykhailo Mudryk hanno riposato negli ultimi giorni, il Nazionale doveva liberarsi di quello che ormai era diventato il suo peggior incubo: la Macedonia del Nord. Una vittoria grande e facile (5-2), solo apparente, perché di essa non ce n’era l’ombra tifoso giocare in modo intelligente a Roma quando Jani Atanasov ha segnato una doppietta al 74′e minuto per riportare il punteggio sul 3-2 e mettere così nuovamente in difficoltà i padroni di casa. Se l’Italia alla fine ha saputo superare se stessa e garantire il quinto posto ai macedoni, allora nessuno era davvero entusiasta prima del vertice di lunedì sera in Germania. Non ero calmo (al gol 3:2), ha ricordato Arrigo Sacchi, che per l’occasione ha fatto da portavoce ai tifosi transalpini, per il Gazzetta dello Sport. Il problema è stato che quando ci siamo rilassati un po’, quando le distanze tra i giocatori non erano più buone e quando abbiamo smesso di pressare, siamo finiti nei guai. Non mi stancherò mai di dire che nel calcio moderno il pressing è uno strumento fondamentale per bloccare le intenzioni dell’avversario. Appena uscivamo dal tracciato prendevamo gol. Questo non deve accadere, ma sono sicuro che Spalletti lavorerà molto su questi errori. »

In effetti, Spalletti sembra essere stato profondamente consapevole dello stato mentale dei suoi giocatori sin dal suo insediamento ad agosto. Sa quanto questa squadra dipenda dai suoi dirigenti, Federico Chiesa alla guida. E’ come nell’euro Punto di svolta La Juve ha la capacità di guidare la propria squadra come nessun’altra e la doppietta contro la Macedonia del Nord ne è un’ulteriore prova. Contro i gialloblù ci sarà Chiesa, e sono probabili tre cambiamenti rispetto a venerdì: rientrerà lo squalificato Giovanni Di Lorenzo, così come Davide Frattesi, il centrocampista dell’Inter autore della doppietta allo scadere, dice Matteo Politano. essere quello deludente Sostituire Domenico Berardi. Molto semplicemente, perché se a prima vista l’Italia ha bisogno solo del pareggio, in realtà è un successo quello a cui punta. E non solo a causa della fiamma.

Una vittoria è ancora meglio

IL Azzurri sono infatti molto interessati a battere l’avversario di giornata, sia per calmarsi mentalmente – e per non stressarsi a marzo – ma anche perché da questo risultato dipende in parte il loro futuro nella competizione. In caso di successo, gli uomini di Spalletti chiuderanno il cammino di qualificazione con sedici punti e avranno la certezza di essere almeno in cappello… 3. Sì, cappello 3, perché le prime due sono già occupate dalle numerose nazioni che hanno già fatto meglio. In termini contabili, la banda di Barella ha superato in questo campionato (per non parlare dei padroni di casa tedeschi, che giocheranno nel girone A).

In caso di pareggio, per non parlare di sconfitta, passerebbe al 4° posto. Con la possibilità di finire nel girone formato da Francia, Danimarca e Olanda il prossimo giugno, per esempio. Insomma, non c’è motivo di saltare al massimo, soprattutto perché questo scenario è ancora molto lontano. Innanzitutto c’è l’Ucraina, che farà di tutto per cogliere l’occasione e portare un po’ di balsamo nei cuori di un intero popolo devastato dalla guerra. No, l’Italia non è ancora così avanti nell’euro tedesco.

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Casimiro Napolitani

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