L’uccisione dell’orso bruno suscita indignazione in Italia

La morte di un orso bruno vicino a un parco nazionale italiano ha lasciato i suoi due cuccioli senza la madre e ha suscitato indignazione in Italia venerdì.

Il ministro italiano dell’Ambiente e gli attivisti per i diritti degli animali hanno espresso indignazione e sgomento per la morte dell’orso nella regione montuosa dell’Abruzzo. I residenti locali, comprese le famiglie con bambini piccoli, si erano spesso fermati a osservare l’orso e i suoi cuccioli durante le frequenti escursioni notturne della famiglia di animali per le strade vicino al parco.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha descritto l’animale morto, soprannominato Amarena – o amarena in italiano – come uno dei suoi orsi bruni più prolifici. La gente del posto ha inventato il nome perché ciliegie e amarene erano tra i cibi preferiti dell’orso, secondo il Corriere della Sera.

L’uomo che giovedì sera ha sparato all’orso con un fucile nella cittadina di San Benedetto dei Marsi ha detto alla polizia che l’animale si trovava nella sua proprietà e si sentiva in pericolo, ha riferito l’agenzia ANSA.

I pubblici ministeri stavano indagando su un possibile reato di omicidio di animali e la polizia ha sequestrato il fucile, che apparteneva legalmente all’uomo di 56 anni, come parte delle loro indagini, ha detto l’agenzia di stampa LaPresse.

L’orso bruno marsicano, endemico dell’Italia centrale, è considerata una specie in grave pericolo di estinzione. Il parco dice che circa 60 orsi vivono dentro o intorno al parco.

“L’uccisione di un orso marsicano è un episodio grave sul quale è necessario fare luce il più presto possibile”, ha detto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.

“Il nostro impegno è anche quello di proteggere i cuccioli dall’orso, facendo tutto il possibile per mantenerli liberi”, ha affermato in una nota.

Secondo LaPresse, per cercare i cuccioli vengono utilizzati i droni.

Drina Piccio

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