l’UE non vuole perseguire i trafficanti di organi

Fonte: Kosovo online

03/01/2024 alle 14:51

Maria Lina Veca, giornalista e ricercatrice italiana che è stato uno dei primi al mondo a sollevare la questione del traffico di organi in Kosovo, racconta a Kosovo Online che l’Europa non ha mai avuto un interesse fondamentale nel perseguire i responsabili di questi criminie che dopo la morte di Dick Marty, l’ultima speranza che ciò accadesse era svanita.

– L’imponente lavoro investigativo di Marty, le sue testimonianze, le sue prove, le sue innegabili analisi finanziarie hanno dimostrato il coinvolgimento dei leader dell’UCK nel traffico di organi diventato improvvisamente inutile. Ciò è stato dimostrato con il lancio dei primi atti d’accusa davanti alle Camere specializzate del Kosovo all’Aia. E ora, dopo la sua morte, sono convinta che tutta questa vicenda verrà dimenticata – dice Lina Veca.

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Lei sostiene che fin dall’inizio nessuno in Europa era interessato a dimostrare la verità su ciò che accadde in Kosovo nel 1999 e dopo l’arrivo delle forze internazionali di mantenimento della pace.

– Se guardiamo al recente passato dell’Europa, vedremo che nessuno ha alcun interesse a presentare la verità sulla disgregazione della Jugoslavia. Allora perché ti aspettavi il desiderio di scoprire come è avvenuta la creazione dello stato illegittimo del Kosovo e la satanizzazione della Serbia? Non ascoltiamo ancora oggi le stesse bugie? Per questo sono convinto che con la morte di Dick Marty sia praticamente scomparsa l’ultima speranza di scoprire la verità sui crimini commessi contro i serbi e gli albanesi infedeli. Non mi aspetto più nulla dalla cosiddetta giustizia internazionale – conclude Lina

Veka dice di essere stata profondamente scossa dalla notizia della morte di Dick Marty.

– Sapevo che era stato malato negli ultimi mesi. La notizia della sua morte è stata per me un sentimento di sconfitta. Era un uomo onesto, meticoloso, preciso, capace di un lavoro enorme e capace di condurre indagini su larga scala, cosa che ha svolto come pubblico ministero dal 1975 al 1989 – dice Lina Veka.

Rivela di averlo incontrato all’inizio del 2000 quando Marty riferiva sulle prigioni della CIA in Europa, ma anche che hanno parlato dopo che lui aveva presentato un rapporto sul traffico di organi in Kosovo.

A novembre è stato pubblicato il suo libro “Mancare di rispetto alla verità”. Era capace di condurre indagini su larga scala e lo ha dimostrato – conclude Lina Veka

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Arduino Genovesi

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