Mancini risponde, Spalletti in pole per sostituirlo

Roberto Mancini, allora allenatore dell’Italia, dopo aver battuto l’Inghilterra in Nazionale, nella finale dell’Europeo, allo stadio di Wembley l’11 luglio 2023 (FACUNDO ARRIZABALAGA)

Roberto Mancini, calunniato per le sue dimissioni dall’incarico di allenatore, martedì ha parlato con la stampa italiana per spiegare la sua decisione e criticare la sua federazione, che sta trattando l’arrivo di Luciano Spalletti, ancora in tribuna al Napoli.

Due giorni dopo l’annuncio del suo addio che ha sconvolto e deluso il calcio italiano, Mancini ha lanciato un grande contrattacco con quattro giorni di interviste.

L’elegante attaccante ex Sampdoria, ferito dalle critiche, non usa mezzi termini.

“Non ho ucciso nessuno e credo di essere trattato in un modo che non merito. Sono state dette troppe cose che non corrispondono alla realtà”, ha detto al Messaggero.

Mancini, che ha guidato l’Italia al secondo titolo europeo nel 2021, inizialmente voleva sfatare l’idea di aver lasciato l’Italia per allenare l’Arabia Saudita e cercava un allenatore dall’addio del francese Hervé Renard.

“L’Italia è sempre stata la mia priorità per me. Dopo tanti anni in questa posizione, sto ricevendo varie proposte che studierò nelle prossime settimane, ma al momento non c’è nulla di concreto (…) Qualcosa accadrà quando sarà il momento.” “Mi interessa, ma l’Arabia Saudita L’Arabia non c’entra niente”, ha detto al Corriere dello Sport.

– “Era tempo” –

Oltre all’Arabia Saudita, che gli offrirebbe un contratto triennale e fonti dicono 25-40 milioni di euro, il Messico e diversi club sono pronti ad accoglierlo.

I motivi della sua partenza, a cinque anni dalla sua nomina nel maggio 2018 e 17 mesi dopo la palese mancata qualificazione in Nazionale ai Mondiali in Qatar nel 2022, vanno ricercati nella Federcalcio italiana, dice.

“Ci ho pensato per mesi (quando è partito, ndr), era ora di andare perché quando dentro certe cose, certe situazioni cambiano, vuol dire che siamo vicini alla fine”, ha spiegato al Corriere dello Sport.

In ballo ci sono i cambiamenti del suo organico decisi dal presidente Gabriele Gravina e che hanno nominato ad altri incarichi due suoi vice e parenti.

“Abbiamo mai visto un presidente cambiare lo staff di un allenatore? Era un anno che voleva rivoluzionare il testimone, gli ho fatto capire che non poteva (…) togliermi due persone di un gruppo che ha lavorato bene e che ha lavorato bene. si è lamentato nella sua intervista a La Repubblica.

Quando ha condiviso con lui i suoi dubbi all’inizio di agosto, ha detto che il presidente della FIGC non ha cercato di trattenerlo: “Se qualcuno vuole tenerti, può cambiare le cose”.

– 3 milioni di euro –

Come successore, la FIGC pensa ad Antonio Conte, che ha già diretto la Nazionale tra il 2014 e il 2016, e a Luciano Spalletti, campione d’Italia con il Napoli a 64 anni.

Quest’ultima, secondo l’opinione generale, è in vantaggio, ma resta ancora un grosso ostacolo legale e finanziario da risolvere.

Se dovesse rinunciare all’incarico di allenatore del Napoli, che ha portato al suo terzo scudetto dopo il 1987 e il 1990, il tecnico resterà sotto contratto con il Napoli fino a giugno 2024.

Una clausola del suo contratto prevede che verrà rilasciato in cambio di un risarcimento di tre milioni di euro, che sarà ridotto di 250.000 euro ogni mese fino alla scadenza del contratto.

L’onnipresente presidente e proprietario del Napoli, Aurelio De Laurentiis, non ha alcuna intenzione di fare un regalo alla Figc, la quale a sua volta sostiene che questo patto di non concorrenza riguardi una società che vuole ingaggiare Spalletti ma non una federazione.

Se l’ottimismo rimane in ordine, la FIGC non può permettersi una tregua o una saga che danneggerebbe ancora di più la loro immagine già danneggiata: terza nel proprio girone, la Nazionale riprenderà le qualificazioni a Euro 2024 il 9 settembre con una trasferta già cruciale in Macedonia del Nord Ancora.

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Casimiro Napolitani

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