Gli scavi in Italia lo hanno portato alla luce barche più antiche conosciute nel Mediterraneo, vecchio di oltre 7.000 anni, realizzato con tecniche talvolta utilizzate ancora oggi.
Mentre tu Periodo neolitico È noto che i popoli del Mediterraneo viaggiavano via mare, scambiando idee e prodotti, come testimoniano altri ritrovamenti archeologici oltre alla presenza di numerosi insediamenti su coste e isole.
Si ritiene che i primi mezzi galleggianti dell’umanità siano state le zattere, utilizzate anche per lunghi viaggi, come ad esempio per l’insediamento nell’isolata Australia tra 50.000 e 60.000 anni fa.
Le prime vere barche apparvero molto più tardi. A differenza delle zattere, non sono necessariamente costituite da materiali galleggianti, ma galleggiano grazie al volume di acqua spostata.
Le barche più antiche scoperte finora provengono dai Paesi Bassi e hanno quasi 10.000 anni.
In canoa nel Mediterraneo
Nuove prove di navigazione nel Mediterraneo provengono da sei canoe di legno trovate nel villaggio costiero neolitico di La Marmotta vicino a Roma.
Tutte e cinque le canoe recuperate dal fondo del lago sono state registrate individualmente, nel senso che sono state realizzate da un unico tronco d’albero e sono state datate tra il 5700 e il 5100 a.C. utilizzando il carbonio-14. Datato.
“La datazione diretta delle canoe neolitiche di La Marmota mostra che sono le più antiche del Mediterraneo, una scoperta che offre preziose informazioni sulla navigazione neolitica”, scrivono i ricercatori nello studio pubblicato sull’Open Journal PIÙ UNO.
Le canoe erano ricavate dai tronchi di quattro alberi diversi e sostenevano travi di sostegno trasversali. Vicino ad uno di questi sono stati rinvenuti tre oggetti di legno a forma di T con dei fori dove probabilmente erano attaccate delle vele.
Sebbene siano state trovate sulla riva di un lago, si ritiene che le imbarcazioni preistoriche fossero navigabili anche in mare aperto, poiché nell’insediamento sono stati rinvenuti strumenti di pietra che apparentemente provenivano dalle isole vicine.
Come scrivono i ricercatori, “lo studio dimostra gli impressionanti progressi tecnologici delle prime comunità agricole e pastorali e mette in evidenza le loro abilità nella lavorazione del legno e nella costruzione di navi complesse”.
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