Martedì dovrebbe fare nuove rivelazioni nella sua nuova dichiarazione in Belgio Antonio Panzeri riguardo al Qatar Gate. “Eva Kaili non è preoccupata”, sostiene il suo avvocato Michalis Dimitrakopoulos.
La presunta mente dello scandalo, Antonio Panzeri, dovrebbe dire tutta la verità sullo scandalo Qatar Gate davanti agli investigatori e in un luogo segreto martedì.
Se il pubblico ministero belga ritiene che non l’abbia fatto, l’accordo stipulato con lui per una pena ridotta non si applicherà. Una fonte citata dal sito Euractiv ha affermato che “Pantseri nominerà anche nuovi nomi implicati nello scandalo Qatar e Marocco”. La stessa fonte ha anche affermato che anche all’eurodeputata greca era stata offerta una confessione per “ammorbidirla”, ma lei si è rifiutata di dichiararsi colpevole. “Politicamente sarebbe finita, ma legalmente avrebbe avuto una condanna migliore”.
Uno dei motivi principali per cui l’ex europarlamentare italiano ha deciso di parlare con i pubblici ministeri belgi sembra sia stata la decisione di estradare la figlia dall’Italia al Belgio, ma anche il fatto che Eva Caili e Francesco Giorgi siano stati cacciati subito dopo il loro arresto sono stati tutti a Pancheri, rendendo difficile la sua posizione.
Dimitrakopoulos: Eva Kaili non è preoccupata
Nel bollettino principale di ANT1, Michalis Dimitrakopoulos, l’avvocato di Eva Kaili, ha sottolineato che il suo assistito non è preoccupato per ciò che Antonio Pantseri testimonierà martedì.
Come ha detto in particolare, “Perché Pancheri ha deciso di raccontare tutto adesso? Sua moglie e sua figlia sono coinvolte nello scandalo e per salvare la sua famiglia può coinvolgere politici di altri paesi e firmare ciò che vogliono che faccia. Persone che non si sono sentite da paesi come l’Inghilterra, la Francia e forse anche la Grecia.
Risposta di Dimitrakopoulos a Politico
Non era a conoscenza delle transazioni che Pancheri aveva con il Qatar o con altri paesi. Non ha chiesto cose su Kaili tramite suo marito.” Per quanto riguarda i sentimenti di Eva Kaili nei confronti di suo marito, il suo avvocato ha risposto: “È stata tradita, si sente come se si fidasse di lui e ha portato il problema in casa sua”.
Michalis Dimitrakopoulos risponde all’articolo di Politico affermando che la sorella di Eva Kaili, Madalena, ha cercato di far rimuovere la sua azienda dalle liste di trasparenza dell’UE.
Tra l’altro, la rivista osserva che questa particolare azienda, chiamata ELONTech, una volta ha ricevuto 105.172 euro da un programma pilota promosso da Eva Kaili in Parlamento.
Uno degli avvocati di Eva Kaili sottolinea che la società non è una ONG, anche se la Commissione ha confermato che non ha ricevuto alcun finanziamento per le sue attività.
Per quanto riguarda il sito web lobbyfacts.eu, dal quale, secondo Politico Mandalena Kaili, ha chiesto la cancellazione dei dati ELONTech, Dimitrakopoulos sottolinea che non ha alcun collegamento con l’Istituto europeo per la trasparenza e inganna l’opinione pubblica
L’annuncio del signor Dimitrakopoulos in dettaglio
Dopo l’errata pubblicazione del sito di informazione internazionale Politico sulle attività dell’Osservatorio Europeo per le Nuove Tecnologie – ELONTech,
Si chiarisce che:
ELONTech è un’iniziativa gratuita, senza scopo di lucro e apolitica di accademici e professionisti legali e tecnici, che offre informazioni su argomenti come identità digitale, diritto e intelligenza artificiale, tassazione digitale, contratti intelligenti, diritti umani nel metaverso, senza personalità giuridica o conto bancario dal 2018, signora Il team ELONTech comprendeva personalità di fama internazionale che si offrivano volontarie ogni volta che venivano invitate.
ELONTech non è una ONG.
Più di 3.000 persone registrate hanno assistito e partecipato agli eventi, principalmente online, da lui organizzati. Mentre alla fine dell’anno più di 100 esperti e pensatori di spicco erano ospiti che hanno accettato di condividere le loro conoscenze con il pubblico di ELONTech. Hanno partecipato anche decine di politici e leader politici di paesi e organizzazioni all’interno e all’esterno dell’UE.
ELONTech non ha mai chiesto denaro ai partecipanti ai workshop e ai seminari che organizza. ELONTech non è mai stato finanziato dall’UE.
La Commissione ha confermato che ELONTech non ha mai ricevuto finanziamenti per nessuna delle sue attività e che non ha mai fornito servizi all’osservatorio blockchain dell’UE.
Lo stesso Registro per la trasparenza dell’UE – l’organismo ufficiale dell’UE – ha stabilito che ELONTech è un registro inattivo e l’ha cancellato dal Registro per la trasparenza dell’UE, non sapendo dell’esistenza di questa particolare voce.
Il sito lobbyfacts.eu, che non ha nulla a che fare con l’istituto europeo per la trasparenza, continua erroneamente ad elencare ELONTech anche se l’agenzia europea responsabile li ha cancellati, inducendo così il pubblico a pensare che ELONTech offra servizi di lobbying, che non corrisponde a la verità.
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