Media europei sulla situazione in Kosovo

I media dell’Unione europea continuano a seguire da vicino gli eventi in Kosovo e dintorni, avvertendo che senza un aiuto esterno, principalmente da Stati Uniti e UE, l’escalation nella regione non si placherà mai.

Anche il quotidiano svizzero Tan sottolinea che “ora la sicurezza è più importante dell’indipendenza” e afferma che per questo l’intervento della Kfor era giustificato.

Contemporaneamente il comandante della KFOR, il generale Angelo Michele Rastuća, ha dichiarato al quotidiano italiano Republika che “la KFOR non è intervenuta, ora piangeremmo i morti”.

Il generale italiano ha detto al giornalista della Republika de Pristina che “in piazza Zvečan c’erano anche professionisti della protesta che hanno incitato la folla”.

La Republika, come diversi giornalisti italiani dal Kosovo, dà spazio alle interpretazioni del premier kosovaro Aljbin Kurti, ma sottolinea anche che le ragioni dell’escalation e delle violenze sono state anche le decisioni delle autorità di Pristina di forzare l’ingresso delle persone contestato sindaci nei comuni serbi con l’aiuto della polizia.

Il quotidiano svizzero Tan valuta che la situazione costantemente tesa in Kosovo “è, insieme alla Bosnia, un simbolo dell’incapacità di sanare le ferite delle guerre jugoslave”.

Tuttavia, il giornale ritiene che “gli Stati Uniti siano ora determinati a prevenire qualsiasi escalation assumendo un maggiore controllo sulle questioni di sicurezza, anche se questo estenderà il loro patrocinio sul Kosovo”.

I media tedeschi e francesi prestano grande attenzione all’iniziativa del cancelliere Olaf Scholz e del presidente Emmanuel Macron di organizzare nuove elezioni e di ritirare i manifestanti nel nord, “perché a quasi 25 anni dalla guerra del Kosovo si riaccendono”. Tageskeitung riferisce.

Scrive questo quotidiano berlinese che “Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Ue hanno messo in chiaro chi ritengono sia il vero piromane: il governo del Kosovo”.

Il quotidiano austriaco Prese ritiene che gli eventi in Kosovo siano “un regalo per Putin perché forniscono acqua al suo mulino”.

La stampa, così come alcuni altri media, affermano che “i Balcani sono un punto debole vulnerabile per l’UE e la NATO”, mentre Cina e Russia stanno cercando di stabilire lì la loro influenza economica e politica.

Il quotidiano viennese aggiunge che “ora, come in passato, lo strumento diplomatico più potente dovrebbe essere la prospettiva di un’adesione all’Ue nel prossimo futuro”.

“Ma questo dice tutto, non è affatto acqua potabile, come prima quando si trattava di Belgrado e Pristina, perché sembra una promessa e un mondo di sogni”.

Il quotidiano francese Figaro sottolinea in particolare la richiesta del presidente Macron che i leader di Belgrado e Pristina prendano le decisioni opportune la prossima settimana, “risolvendo innanzitutto la questione dell’Unione dei comuni serbi in Kosovo”.

La voce del pubblico/B04S

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Arduino Genovese

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