Mondiali di rugby: Faiva e Halafihi, gli “All Blacks” d’Italia, pronti per “una haka contro la haka”

Il rugby italiano ora guarda a sud. L’influenza dei vicini francesi c’è ancora, Ange Capuozzo ne è il simbolo. Ma anche la Nuova Zelanda, contro la quale la Squadra Azzurra affronterà venerdì a Lione (ore 21), è un’altra fonte di ispirazione. In gioco soprattutto grazie a coach Kieran Crowley, ex terzino degli All Blacks e allenatore dell’Italia dal 2021.

Nel gruppo dei giocatori anche, con la presenza del tallonatore Hame Faiva e della terza fila Toa Halafihi, 29 anni e nato in Nuova Zelanda da genitori tongani, a questo Mondiale. Dal 2021 per il Faiva e dal 2022 per l’Halafihi, beneficiano della nazionalità sportiva italiana, avendo trascorso almeno cinque anni nello stesso club, la Benetton Treviso. E per la prima volta nella loro carriera, venerdì affronteranno il loro paese d’origine da bordo campo.

“Gioco nell’Italia, ma amo ancora i nerazzurri”

“Sarà molto commovente avere questa possibilità di scendere in campo”, sorride Toa Halafihi all’AFP. Sarebbe un onore conoscere una parte della nostra infanzia. » “Gioco per l’Italia, ma amo ancora gli All Blacks”, assicura Hame Faiva. Mi hanno mostrato cos’è il rugby ed è grazie a loro se amo questo sport. »

Epalahame Faiva, il suo nome completo, è nato ad Auckland nel 1993, ha giocato anche negli All Blacks e ha preso parte a due Campionati del Mondo Juniores (under 20) nel 2013 e nel 2014. Il suo amico Toa Halafihi ha lasciato l’emisfero sud per il nord nel 2017. Direttamente alla Benetton per Faiva, con un anno al Lione per l’Halafihi prima di trasferirsi al Treviso, club allora allenato da… Kieran Crowley. Dopo essersi innamorati della “dolce vita” e del rugby del loro allenatore neozelandese, i due ragazzi che si allenavano con i Chiefs hanno scelto la nazionalità sportiva italiana.

Faiva e Halafihi non sono ancora al via di questo Mondiale 2023. Il tallonatore ha giocato 30 minuti nella vittoria contro la Namibia per aiutare l’Italia ad entrare in gara (52-8). Resta da vedere chi sosterrà le famiglie dei due neozelandesi venerdì sera. “I miei genitori tiferanno sicuramente l’Italia”, assicura Hame Faiva. Ma i miei amici staranno dietro agli All Blacks. Saranno 50-50. »

Nel 2008, durante una partita amichevole tra la Nuova Zelanda e la provincia irlandese del Munster, quattro ex All Blacks eseguirono una haka poco prima di quella dei loro ex compagni di squadra.

“Anche una haka per rispondere, solo noi due”, ride Halafihi, ancora parlando con l’AFP. Più seriamente, aggiunge: “Sarebbe quasi una sfida: una haka contro la haka porterebbe un po’ di elettricità.”» Alla domanda su una possibile “contro-haka” dei due italo-neozelandesi, il tallonatore degli All Blacks Codie Taylor ha risposto che non ha alcun problema. “Se vogliono farlo perché è da lì che vengono, allora perché no”, ha detto.

Casimiro Napolitani

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