È un uomo dalle mille vite. Mario Ferri viene da Montesilvano, un comune italiano in provincia di Pescara, e tutti lo conoscono. Forse anche tu. A 35 anni, quello che tutti chiamano “Il Falco” è un cameraman, o quasi. Per quindici anni, infatti, ha fatto di tutto: conquistato decine di stadi prestigiosi in giro per il mondo, provato a proseguire la carriera da calciatore, giocato qualche mese fa in una conferenza preliminare di Europa League con la squadra dei “Tre Fiori” di San Marino o il trasporto di profughi ucraini in Polonia nelle ultime settimane, foto e testimonianze di sostegno sul suo profilo Instagram, seguito da 103mila persone.
“In India, dove gioco, è una pausa dal campionato. Mi ha chiamato un amico ucraino e così, invece di passare ore davanti alla tv o al computer, ho deciso di andarmeneha detto lo scorso marzo Gazzetta dello Sport. Mi metto a disposizione dei volontari di Leopoli, un gruppo di giovani tutti sotto i 25 anni, e faccio avanti e indietro con la mia macchina. Finora ho messo in sicurezza una decina di persone.” Questo lunedì, il “falco” è tornato al suo primo amore invadendo il manto erboso del Lusail Stadium di Doha durante la partita della Coppa del Mondo 2022 tra Portogallo e Uruguay (2-0).
Campionato Mondiale
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Se le telecamere hanno accuratamente evitato di filmarlo, diverse foto sono state scattate e non lasciano spazio a dubbi. In realtà è Mario Ferri. Lo vediamo con una bandiera arcobaleno e una maglietta a sostegno dell’Ucraina. Dopo aver corso due volte attraverso il campo, è stato fermato e scortato silenziosamente dalle forze di sicurezza, hanno notato i giornalisti dell’AFP. Quest’ultimo ha pubblicato le foto dello stadio sul suo account Instagram, l’ultima all’intervallo. Gli organizzatori della Coppa del Mondo sono stati oggetto di molte critiche, soprattutto in relazione ai diritti delle persone LGBTQ+. L’omosessualità è criminalizzata in Qatar.
Inter-Mazembe 2010, Belgio-USA 2014, Cassano…
L’italiano, che può vantare di avere una pagina sulla celebre pagina di Transfermarkt, cambia promozioni di questo tipo per motivi più o meno nobili. Nel 2014, durante i Mondiali in Brasile, interrompe al 16′ gli ottavi di finale tra USA e Belgio scendendo in campo con una maglia, sempre di Superman, per sostenere i bambini poveri delle favelas (“Save the favelas bambini”), ma rende anche omaggio alla memoria di Ciro Esposito, tifoso del Napoli scomparso il 25 giugno dello stesso anno in seguito alle vicende che portarono alla finale di Coppa Italia a Roma. Per riuscirci, non ha esitato a fingere un handicap, ad alzarsi finalmente dalla sedia a rotelle e dirigersi verso il prato.
Quattro anni prima, ai Mondiali in Sudafrica, “Il Falco” aveva schierato in semifinale tra Spagna e Germania. “Avevo preso l’accreditamento di un fotografo per entrare nel pratoNel 2009, durante un’amichevole tra Italia e Olanda, decide di incontrare l’allenatore Marcello Lippi per consigliargli di chiamare Antonio Cassano, il suo idolo. Inizio della fama.Era una scommessa con gli amiciha detto a MilanNews nel marzo 2012. L’invasione fu molto pubblicizzata e ebbe un grande successo, forse perché la mia voglia di vedere Cassano in selezione era tutto. Lippi non voleva capireDurante una partita di Serie A tra Sampdoria e Napoli, indossando una maglietta di “Cassano in Nazionale”, è finalmente riuscito ad abbracciare “Fantantonio”.
Qualche mese dopo, Ferri ha deciso di rifarsi con altre tre invasioni: Real Madrid-Milan in Champions League, Inter-Mazembe (finale del Mondiale per club) ad Abu Dhabi, che cercherà di tenere segretamente ai margini di una boat , in fuga dalla condanna prima di essere finalmente ritrovato e bloccato dalla polizia, e Barça-Manchester United (finale C1 a Wembley). “Ad Abu Dhabi, dopo il mio arresto, ho passato una giornata ammanettato e legato‘ rivelerà. Più recentemente, il 6 aprile 2017, Mario Ferri ha fatto irruzione sul prato dello Stadio San Paolo di Napoli per riportare Gonzalo Higuain in maglia bianconera. Poi gli ha tirato in faccia una sciarpa napoletana per dire “Vendetta” Questo “Tradimento“.
Nell’aprile 2020, durante il suo primo fermo, Mario Ferri ha fatto nuovamente notizia dopo essere stato filmato nel bel mezzo di un inseguimento a Pescara con un poliziotto che ha cercato di fermarlo in riva al mare.Si sono io. Chiedo scusa. Ma ero rinchiuso da un mese e avevo bisogno di sgranchirmi le gambe, e ho deciso di camminare lungo il mare“, si è pentito al processo. Per l’aneddoto, diversi colleghi del poliziotto testa di serie aspettano il latitante al suo ritorno in piazza per multarlo di 4.000 euro. Niente maglietta di Superman questa volta sulla schiena.
La maglia di Superman, il suo marchio di fabbrica
“Questo “costume da bagno” è frutto del casoha rivelato un giorno. A dire il vero cercavo una maglia Cassano con la selezione italiana ma non la trovavo. Quindi sono andato con il blu di Superman. Quando avevano 20 anni, tutti l’avevano nell’armadio.” Nonostante sia stato penalizzato con diverse interdizioni dagli stadi da parte delle autorità italiane, non ha quasi mai smesso di camminare sui campi delle più grandi competizioni mondiali. Come mai?
“Ci sono tre ragioniha risposto nel 2012. Il primo, e sarò onesto, è la sfida personale. Ero quasi ossessionato e riuscivo sempre a sfuggire ai controlli. Mi è sempre piaciuto il rischio. Poi le mie invasioni avevano sempre significati e cause particolari. Dopotutto, il primissimo mi ha portato lavoro e fama. Cose positive, soprattutto a livello economico. Adesso sono una persona nella vita, organizzo eventi e feste, sono titolare di un ristorante e art director in discoteche.” Dieci anni dopo, il “Falcon” continua a colpire.
Campionato Mondiale
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Un uomo con una bandiera arcobaleno sul prato
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“Comunicatore. Studioso professionista del caffè. Fanatico della cultura pop esasperante e umile. Studente devoto. Amichevole drogato di social media.”