Nuovi audio dello scandalo di corruzione del governo italiano menzionano gli ex ministri Diego Molano e Marta Lucía Ramírez

Nell’immagine, la vicepresidente della Colombia, Marta Lucia Ramírez (d), con il ministro della Difesa, Diego Molano (i). EFE/Carlos Ortega/Archivi

In Italia le rivelazioni del giornale fanno scalpore Corriere della Sera su un’indagine della Procura napoletana su un presunto caso di corruzione Coinvolge due società italiane, l’ex primo ministro italiano Massimo D’Alema e alti funzionari del governo colombiano.

Secondo le autorità italiane, le società e l’ex funzionario del governo italiano hanno tentato di vendere diverse navi e aerei da guerra al governo colombiano al di fuori del quadro legale. per distribuire quasi 80 milioni di euro tra i soggetti interessati.

Le indagini svelano i nomi di ex primo ministro italiano Massimo D’Alema; Alessandro Profumo, già direttore amministrativo delle società del gruppo Leonardo SPA; Giuseppe Giordo, ex direttore generale della divisione navi da guerra della compagnia Fincantieri.

La Colombia è punteggiata di ex cancelliere Marta Lucia Ramirez; Diego Molano, ex ministro della Difesa; Edgardo Fierro Flores, responsabile del gruppo di lavoro per la presentazione delle opportunità in Colombia; Germán Monroy Ramírez e Francisco Joya Priego, delegati della commissione del Senato della Colombia.

Il ministro della Difesa colombiano Diego Molano arriva all’inizio di un’operazione speciale per aumentare la sicurezza e combattere i gruppi criminali al confine tra Colombia e Venezuela, in una base militare ad Arauca, Colombia, il 12 febbraio 2022. Foto scattata il 12 febbraio 2022. REUTERS/ Nathalia Angarita

Dopo le accuse della stampa italiana, in Colombia avanti RadioW Ha avuto accesso alle registrazioni audio che confermano la partecipazione di alti funzionari del precedente governo di Ivan Duque.

Secondo quanto riportato dai media in questione, nel primo audio a cui ha avuto accesso, parla D’Alema con l’ex paramilitare colombiano Édgar Fierroconosciuto come pseudonimo “Don Antonio”, elemento chiave della trattativa. “Lavoriamo perché siamo stupidi? No, lavoriamo perché ne siamo convinti Alla fine ognuno di noi riceverà 80 milioni di euro“, ha detto l’ex primo ministro a Fierro.

«Alla fine si dividerà tutto, non è il momento di creare difficoltà, l’importante è che venga concluso il contratto tra le aziende italiane e il governo colombiano», aggiunge D’Alema nell’audio.

In una seconda registrazione, Fierro menziona: “Da parte colombiana abbiamo tutte le condizioni per far sì che si cominci a sviluppare una possibile vendita dei prodotti che abbiamo proposto (…) il ministro della Difesa non sarà presente tra due o tre mesi, ma Ci sono funzionari che fanno parte della nostra squadra e possono gestire tutto ciò di cui abbiamo bisogno“.

In un altro audio D’Almera gli fa sapere che hanno bisogno del contatto con Molano per convincere le aziende italiane. “Il primo passo è riconnettersi e stabilire a colloquio con il Ministro (Difesa colombiana, Diego Molano). È importante poter parlare con lui per recuperare la delusione delle due aziende italiane che non hanno potuto parlare con lui quando erano lì”, ha detto.

Le prove fanno parte del caso condotto dalla Procura italiana e dalla procura generale contro D’Almera, che non ricopre cariche politiche o istituzionali dal 2013, e aziende coinvolte in casi di corruzione.

Di fronte a questo scandalo, il presidente Gustavo Petro ha chiesto alla procura di indagare sull’incidenteal che Marta Lucía Ramírez ha risposto che ciò che il capo dello Stato stava cercando era distogliere l’attenzione dallo scandalo che lo ha colpito per il presunto ingresso di denaro illecito nella sua campagna presidenziale.

“È inaccettabile che, nel contesto del più grave scandalo politico del paese, a causa di registrazioni audio contenenti gravi confessioni di finanziamento dell’ultima campagna presidenziale, siano state schierate cortine fumogene. In qualità di vicepresidente e cancelliere del governo precedente,dove avevo funzioni di acquisto di attrezzature militari“, ha detto Ramírez in dialogo con Settimana.

Da parte sua, Diego Molano ha sottolineato: “Il presidente Gustavo Petro mente. L’indagine appartiene all’ex primo ministro comunista italiano, Massimo D’Alema. Il governo di Ivan Duque ha allertato il viceministero della Difesa italiano sul sospetto di un privato che negozia al di fuori del quadro istituzionale“.

Drina Piccio

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