L’avvocato Rodoljub Sabic ha valutato che esempi che dimostrano che, all’insaputa del pubblico e contrariamente alle normative applicabili “alla porta di servizio” in Serbia, è in aumento l’uso di metodi sempre più invasivi di trattamento dei dati personali per la privacy dei cittadini, meritano molta più attenzione.
Sabic, ex commissario per l’Informazione di interesse pubblico e la protezione dei dati personali, ha affermato in una dichiarazione scritta che ciò si applica in particolare all’elaborazione dei dati biometrici e alla videosorveglianza intelligente, che hanno sollevato gravi preoccupazioni in tutto il mondo.
Sabic ha affermato che “l’esempio attuale è l’introduzione di un sistema di videosorveglianza e segnalazione della presenza di dipendenti in alcune strutture sanitarie di Belgrado, che ha buone ragioni per destare preoccupazione e reazioni da parte di dipendenti, sindacati e organizzazioni della società civile preoccupati per proteggere l’accordo con i diritti umani”.
“Gli avvertimenti che hanno inviato alla direzione dello Stari Grad Health Center e le legittime richieste del sindacato ‘Nezavisnost’ di fermare l’introduzione della videosorveglianza fino a quando la direzione non risponderà a numerose domande aperte e alla richiesta della ONG ‘Partners Serbia’ per il i dati “Monitoraggio straordinario da parte dell’ufficiale di protezione dello stato” sono appropriati, ha affermato Sabic.
A suo avviso, i modesti dati disponibili dimostrano che si tratta di videosorveglianza, che richiede che le registrazioni digitali dei volti siano archiviate in un apposito database, e che in futuro i volti verranno individuati guardando il monitor, il che suggerisce dati biometrici trattamento dei Dati.
Sabic ha sottolineato che la legge sulla protezione dei dati tratta espressamente il trattamento dei dati biometrici ai fini dell’identificazione univoca (articolo 17) come un trattamento dei cosiddetti dati speciali.
“Tale trattamento è fondamentalmente vietato e consentito solo a condizioni speciali. In determinate circostanze, la base per il trattamento dei dati potrebbe essere esclusivamente il previo consenso informato e volontario della persona i cui dati sono interessati”, ha affermato Sabic.
Ha sottolineato che qualsiasi pressione e insistenza sull’obbligo dei lavoratori di acconsentire a tale trattamento è illecita, e in particolare è illecita e vi sono indicazioni che i lavoratori stiano manifestando spiacevoli conseguenze disciplinari in materia di diritto del lavoro in caso di mancato consenso.
Sabic ha anche affermato che questa è l’introduzione della videosorveglianza ordinaria non biometrica, la direzione della struttura ha l’obbligo di rispondere a domande legittime del sindacato e dei lavoratori – quello che ritiene sia un interesse legittimo nell’introduzione della videosorveglianza può essere raggiunto, meno invasivo per la privacy dei dipendenti e degli utenti del servizio i cui locali sono oggetto di sorveglianza.
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