Ex eurodeputato del Partito Democratico Italiano (PD) dal 2004 al 2019 PierAntonio Panzericonsiderato il protagonista dello schema di corruzione al Parlamento europeo, ha ammesso di aver “influenzato” le politiche europee a favore del Qatar e del Marocco attraverso lo scambio di denaro e doni, ma quando non era eurodeputato, come riporta il quotidiano mercoledì “Il Fatto Quotidiano”.
Lo riferisce il giornale Panzeri desidera collaborare con ricercatori belgi e che durante un interrogatorio ha confessato che “l’accordo era dopo il 2019 e prevedeva che si lavorasse per evitare risoluzioni contro questi Paesi e che in cambio ricevessimo 50.000 euro”.
Alla domanda a chi appartenessero questi soldi, ha risposto che il caso è iniziato a ottobre o novembre 2019 e che lui non era più deputato e quindi non c’era conflitto di interessi e che i 600.000 euro trovati in casa sua erano suoi.
Secondo il quotidiano, il rapporto dei servizi segreti belgi indica che Panzeri, fondatore della Ong Fight Impunity (Lotta contro l’impunità), dalla quale ritirerebbe i soldi, avrebbe ricevuto tangenti da Rabat dal 2014 mentre le attività con Doha sono iniziate nel 2018. .
Il quotidiano spiega che l’ex europarlamentare, arrestato il 9 dicembre contemporaneamente al suo ex collaboratore FrancescoGiorgiocompagna della socialdemocratica Eva Kaili -ex vicepresidente del Parlamento europeo-, e del sindacalista Luca Visentini (rilasciato in seguito), è comparso davanti al giudice istruttore Michel Claise 24 ore dopo il suo arresto per completare l’interrogatorio.
L’eurodeputata greca Eva Kailiestromessa dall’incarico di vicepresidente del Parlamento europeo per questo scandalo, ha ammesso davanti al giudice belga incaricato delle indagini di aver ordinato al padre di ritirare una grossa somma di denaro da casa sua.
Come riportato martedì dal quotidiano belga la serache ha avuto accesso al mandato di cattura emesso il 9 dal gip, la socialdemocratica Helena ha parzialmente ammesso la sua partecipazione al complotto “avendo chiesto al padre di nascondere i soldi”.
L’ex conduttrice televisiva 44enne ha anche affermato di essere a conoscenza dell’attività del marito, l’italiano Francesco Giorgi, con Panzeri.
Giorgi, 35 anni e padre di una bambina di due anni con Kaili, 44 anni, ha confessato il suo coinvolgimento nello schema di corruzione dell’Eurocamera e ha indicato come artefice del complotto Panzieri, a cui la polizia ha sequestrato 700.000 euro dalla sua abitazione e che è anch’egli imputato ed è in carcere come lui.
La moglie e la figlia di Panzieri sono state arrestate in Italia, che il giorno prima ha accolto la richiesta di estradizione del Belgio per la prima e ora sta analizzando la richiesta per la seconda.
Gli inquirenti hanno verificato, secondo una serie di intercettazioni telefoniche alla famiglia Panzeri, che rivela anche oggi la serache le due donne si fossero recate in Marocco per ricevere “prodotti” dalle mani dello stesso Abderrahim Atmoun, ambasciatore del Marocco in Polonia, al quale avrebbe fatto allusione anche il diplomatico in un colloquio con l’ex politico italiano e fondatore dell’Ong Fight Impunity.
Oltre a Kaili, per il momento in custodia cautelare, Panzeri e Giorgi restano in carcere per ordine del tribunale, mentre il “lobbista” e segretario generale della Ong No Peace No Justice (Senza pace non c’è giustizia), Niccolò Figa-Talamancaè stato rilasciato con un braccialetto elettronico.
I tre sono comparsi davanti a un tribunale penale di primo grado a Bruxelles il 14 dicembre, in un’udienza alla quale è stato convocato anche Kaili, ma alla quale io non ho potuto partecipare al Palazzo di Giustizia a causa di uno sciopero dei magistrati, motivo per cui la sua audizione è stata rinviato a giovedì.
Dalla ONG Fight Impunity, ha riconosciuto lunedì che il leader sindacale Visentini aveva ricevuto 50.000 euro per la sua campagna per la carica di segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES), ma ha assicurato che si trattava di una donazione non corrisposta.
Con informazioni da EFE
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