Ripresa sui mercati dell’euro con un plus dell’1,8%

Le azioni europee sono rimbalzate venerdì dopo aver subito pesanti perdite nella sessione di ieri, riducendo le perdite per la settimana poiché gli investitori non sono stati scoraggiati da dati economici peggiori del previsto provenienti dalla Cina che hanno alimentato i timori di una recessione globale.

In particolare, l’economia del paese ha rallentato inaspettatamente a giugno, secondo i dati macroeconomici diffusi oggi dalla Cina.

Il PIL cinese è cresciuto a un tasso dello 0,4% nel secondo trimestre dell’anno, ben al di sotto delle stime che prevedevano una crescita dell’1% per l’economia cinese. Allo stesso tempo, anche la produzione industriale del Paese è stata inferiore alle aspettative a giugno, in crescita del 3,9% anno su anno rispetto al 4,1% previsto.

Tuttavia, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,1% a giugno, rimbalzando dalla precedente recessione, ben al di sopra delle stime che le prevedevano rimaste piatte rispetto allo scorso anno.

In Europa, le vendite di automobili dell’UE hanno registrato il peggior giugno degli ultimi decenni, in calo del 17%, il che potrebbe far ben sperare per le battaglie delle economie europee con l’aumento dell’inflazione poiché segnala che la domanda sta frenando.

La cronaca politica è dominata dalla crisi di governo in Italia dopo che giovedì il presidente del Consiglio Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni al presidente Sergio Mattarella, che però non lo ha accettato e gli ha chiesto di presentarsi in Parlamento per vedere se gode della fiducia dei presidenti.

Mercoledì prossimo Draghi si rivolgerà a Camera e Senato e poi è atteso un nuovo voto di fiducia dopo la vittoria di ieri ma con l’astensione dei senatori del Movimento 5 Stelle che hanno portato il pm tecnocrate a dichiarare che “la maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo no esiste più”.

Le turbolenze politiche in Italia hanno causato un nuovo aumento dei rendimenti dei titoli di Stato nella terza economia europea, con lo spread a 10 anni (la deviazione del rendimento dal suo equivalente tedesco) che misura fino a 220 punti base, sollevando i timori di una frammentazione economica chiamata euro zona.

In questo clima, è paneuropeo Stoxx 600 è salito dell’1,79% a 413,78 con le auto che sono balzate del 4% per guidare i guadagni. Durante la settimana, l’indice ha recuperato le perdite allo 0,8%.

Nelle singole schede il tedesco DAX I francesi hanno segnato un “salto” del 2,76% a 12.864,72 unità CAK 40 rafforzato del 2,04% a 6.036 unità e gli inglesi FTSE100 aumentato dell’1,69% a 7.159,01 unità.

Un quadro simile in Europa, dove in Spagna il Capricorno 35 è cresciuto dell’1,81% a 7.945,90 unità, e in Italia il FTSE MIB ha recuperato alcune delle grosse perdite di ieri in calo del 3,4% per chiudere oggi a +1,84% e 20.933,26 unità.

In dettaglio condivisioni La tedesca Uniper è cresciuta del 6% dopo che Fortum, la società finlandese di controllo, avrebbe dichiarato di essere stata costretta a considerare tutte le opzioni per mantenere il regolare funzionamento dei mercati energetici europei.

Tuttavia, in cima all’indice europeo c’era la società svedese di fecondazione in vitro Vitrolife, che ha guadagnato oltre il 15% dopo aver annunciato un forte EBITDA.

La società di ingegneria svedese Sweco è scesa di oltre il 16% e la società svedese di tecnologia medica AddLife ha perso il 10% dopo aver riportato risultati deboli nel secondo trimestre.

Giacinta Lettiere

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