Il tecnico italiano ha convocato 35 giocatori per una tre giorni di corso presso il centro tecnico nazionale di Coverciano. Tra le sorprese quando martedì il ritorno di Mario Balotelli sbarca in prima pagina sulla stampa italiana ci sono diversi volti nuovi, tra cui quattro outfield, tutti under 23 e più abituati alla selezione delle speranze.
Questo mercoledì, l’Italia inizierà a prepararsi per le qualificazioni ai Mondiali 2022, che si svolgeranno a fine marzo. Approfittando della pausa internazionale riservata alle selezioni asiatiche e sudamericane, il tecnico dell’Italia ha fatto domanda e gli è stato concesso uno stage di tre giorni per lavorare con un gruppo più numeroso di giocatori. Un regalo della federazione e dei club, che sanno bene che non qualificarsi ai Mondiali 2022 sarebbe terribile per tutto il calcio italiano. In queste 72 ore, tre unità di addestramento si svolgono sullo sfondo del lavoro tattico.
La lista dei 35 giocatori riserva alcune sorprese, alcune delle quali sfruttano l’assenza di giocatori all’estero (Verratti, Donnarumma, Jorginho, Emerson). Degno di nota è il ritorno di Mario Balotelli. Adesso da attaccante ad Adana Demirspor (Turchia), gioca ancora con continuità e si dimostra decisivo. Nelle colonne della Gazzetta dello Sport di martedì mattina, il suo allenatore in Turchia, Vincenzo Montella, ha spiegato che gli stava facendo fare molto lavoro fisico per tornare a un livello di forma che gli desse speranza in questo ritorno in selezione. Tra le altre novità, Coverciano scopriranno due Oriundi (quei giocatori di un altro Paese ma con doppia nazionalità che gli permettono di giocare per l’Italia, ndr): Felipe Luiz, difensore della Lazio e Joao Pedro, attaccante del Cagliari. Qui seguono le orme di Mauro Camoranesi, Rafael Toloi e altri Emerson Palmieri.
In Nazionale muoveranno i primi passi altri cinque giocatori, tutti abituati a giocare nell’Under 21. Accanto al portiere Marco Carnesecchi, in prestito alla Cremonese dall’Atalanta, e al portiere titolare Espoirs, si incontreranno a livello internazionale quattro promettenti fuoricampo, uno dei quali, Nicolò Fagioli, è ancora in serie B. Roberto Mancini non ha mai avuto paura di rischiare nell’avvistare un giovane dalle grandi potenzialità. Ricordiamo la convocazione di Nicolò Zaniolo nel settembre 2018, quando non giocava un minuto da professionista alla Roma, o l’arrivo di Sandro Tonali due mesi dopo, in Serie B con il Brescia. Il tecnico della Nazionale sa come comportarsi con i giovani e la fiducia è fondamentale. Il loro arrivo in Nazionale è una buona occasione per fare il punto sulle carriere di questi giovani calciatori, tre dei quali vi erano stati presentati in questa lista di 15 giocatori a fine agosto alla ripresa del campionato italiano. 23 seguono questa stagione.
Giorgio Scalvini – Atalanta – 2003
Questo difensore centrale alto 1,94 metri è atletico, ha un gioco lungo di qualità e non esita a portare palla per sfondare le linee nemiche. Ha giocato cinque volte in questa stagione come difensore centrale o addirittura come terzino destro e ha fatto le sue prime due presenze nell’arco di dieci giorni. Prima in Coppa Italia il 12 gennaio contro il Venezia, come difensore centrale, asse destro in difesa a 3, poi in campionato contro la Lazio l’ultima giornata prima della pausa. In questa partita ha giocato come centrocampista centrale. Partita piena di personalità, l’Atalanta è stata decimata (10 giocatori assenti). Gian Piero Gasperini apprezza il suo profilo e non esclude che possa avere un futuro a centrocampo, come ha detto al microfono DAZN dopo la partita di Roma, anche se la sua formazione da difensore lo porta naturalmente a questo posto. Soprattutto in un settore che brilla
Aperto a tutte le possibilità dietro la coppia Bonucci-Chiellini, potrebbe essere una soluzione per il futuro se continuerà la sua formazione a Bergamo.
Davide Frattesi – Sassuolo – 1999
Il suo profilo di centrocampista box-to-box impressiona al suo primo anno in Serie A. Dopo due splendide stagioni in Serie B, prima all’Empoli, poi al Monza, il giovane centrocampista italiano brilla con il Sassuolo per attirare l’interesse di svegliare il più grande Club italiani, a cominciare da Inter e Roma, club dove si è allenato parzialmente. Ha, infatti, una particolarità che nel percorso dalla fondazione della Lazio a quella della Roma è passata. Con Maxime Lopez nel centrocampo a due o con l’ex Marsiglia più un terzo giocatore (Matheus Henrique, Hamed Traoré) come parte di un passaggio al centrocampo a tre, gioca le sue qualità di proiezione con e senza palla. un pericolo costante. Di difficile lettura, potente, non avaro nello sforzo e dotato di un buon tiro palla, è anche molto utile nella sua capacità di avviare il pressing con un solido supporto nella fase iniziale, che è evidente nelle sue 96 intercettazioni di palla, la quinta migliore in assoluto per un Centrocampista in Serie A. Autore di 4 gol e 2 assist in campionato, il suo lavoro ad alta intensità (che non gli impedisce di realizzare due dribbling riusciti su tre – centrocampista massimo in Serie A per percentuale di dribbling riusciti con almeno 65 tentati dribbling) che ricorda Nicolò Barella.
Samuele Ricci – Empoli – 2001
Il suo profilo di centrocampista con una corporatura ‘leggera’ ha sollevato molte domande all’inizio della sua stagione d’esordio in Serie A dopo aver eccelso in Serie B con l’Empoli. Sono bastati pochi mesi per rassicurare tutti gli osservatori, testimoni del suo corpo Evoluzione e di un temperamento più orecchiabile, essenziale ai massimi livelli. Giocabile come tedoforo (sinistro o destro) o davanti alla difesa, è uno di quegli eleganti centrocampisti palla-piedi, messi per migliorare la costruzione, rendere fluidi i passaggi e alleggerire la pressione. Posizionato più spesso davanti alla difesa in questa stagione, eccelle contro il gioco dove la sua qualità tecnica (90% passaggi riusciti, 63% passaggi lunghi riusciti, 69% dribbling riusciti) fa la differenza. Tuttavia, ha bisogno di migliorare la sua precisione di tiro con due soli tiri in porta su 14 tentativi, anche se non è questa l’essenza del suo gioco, un po’ come un Marco Verratti.
Nicolò Fagioli – Juventus / Cremonese – 2001
Nicolò Fagioli, lanciato alla Juve la scorsa stagione dal centrocampista Andrea Pirlo, è stato ceduto in prestito in Serie B questa stagione alla Cremonese, attualmente sesto in classifica. Il giovane 21enne, elemento chiave nel mezzo della formazione lombarda, sta per fare un salto in secondo piano azzurro, come prima di lui un Davide Frattesi, un Samuele Ricci e un Sandro Tonali. Fagioli è a suo agio negli spazi stretti, spesso grazie al suo controllo di palla con l’esterno del destro, anche sotto pressione, e in questa stagione ha segnato tre gol e fornito quattro assist. Molto impegnato e forte in zona decisionale in fase offensiva, è il quarto giocatore in Serie B ad aver effettuato più passaggi a 20 metri dalla porta. Prevalentemente attrezzato da tedoforo, dove sembra essere florido, ha giocato anche da trequartista in alcune ultime partite, una sorta di numero 10 avanzato che conosce bene fin dall’allenamento.
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