Quando si fa parte del governo bisogna trovare soluzioni più che trovare un capro espiatorio, rispondono i media italiani al vicesindaco di Lampedusa Attili Lucio, che si chiede dove sia scomparso Giorgio Meloni, che ha parlato di “blocco marittimo”. La maggior parte dei migranti, infatti, arriva in Italia attraverso questa piccola isola del Mediterraneo.
Lucio proviene dalla Lega di estrema destra, parte della coalizione di governo italiana. La politica anti-immigrazione di questo partito è ben nota. Il funzionario di Lampedusa spera che, come ha detto, ora che finalmente c’è un governo di destra, la situazione in questa faccenda possa cambiare. Tuttavia, come conclude, la destra sta diventando peggiore della sinistra. A portarlo a questa conclusione è stato l’atteggiamento apparentemente rilassato del primo ministro di destra nei confronti dell’accoglienza dei profughi, che da anni arrivano in gran numero in Italia.
In questa occasione, i media scrivono sempre più spesso che la barca di Đorđe Meloni sta virando a sinistra e concludono che ora non c’è più spazio per la demagogia che ha dimostrato quando ha utilizzato la questione dell’immigrazione nella campagna per prendere il potere. Ma il suo governo, come tutti i precedenti, dipende dai rapporti con la comunità internazionale, in particolare con la sede dell’Ue, i cui fondi dovrebbero essere utilizzati per risanare l’economia italiana.
Il suo tono, un tempo duro, sulla migrazione è ora quasi indistinguibile dalla voce di Bruxelles, sia perché loro hanno alzato il tono, sia perché la Meloni ha abbassato il suo. Non si sentono più avvertimenti su come gli italiani vengono trasformati dalle minoranze etniche, su come il volto della nazione sta cambiando e su come tutto ciò dovrebbe essere fermato impedendo alle navi di rifugiati di attraversare il Mar Mediterraneo. Allo stesso tempo, l’UE ha introdotto nuove regole sulle quote di ammissione che anche l’Italia avrebbe dovuto rispettare.
Durante il suo mandato, l’Italia ha visto un aumento degli arrivi illegali, e all’orizzonte si profila la porta per almeno un milione di coloro che dovrebbero arrivare legalmente. Ci sono diverse ragioni per cui l’accesa retorica si sta raffreddando. La stagnazione economica è la causa principale, ma il declino demografico non è meno importante. “Politico” sottolinea che negli ultimi dieci anni la popolazione italiana è diminuita di circa 1,5 milioni e che un terzo delle sue province ha più pensionati che lavoratori. La carenza di manodopera, di cui soffrono anche i governi dell’Europa occidentale guidati dalla Germania, ed espressa nel decreto del governo Meloni, stima che nei prossimi tre anni il Paese mancherà di 830.000 lavoratori, mentre allo stesso tempo dovrà sopperire alla carenza di personale nei lavori stagionali con 450.000 nuovi arrivi, turismo e agricoltura, ma anche garantire la disponibilità a lungo termine di idraulici, elettricisti, meccanici, ecc.
Maurizio Ambrosini, professore di sociologia ed esperto di migrazioni all’Università degli Studi di Milano, ha parlato dei cambiamenti nella narrativa del suddetto portale di Bruxelles. Secondo lui la classe imprenditoriale ha costretto il governo ad attuare politiche più realistiche. Si stima inoltre che, tenendo conto delle norme che consentono ai residenti di portare con sé le proprie famiglie e i propri cari, nei prossimi anni risiederanno in Italia circa 1,5 milioni di migranti.
Sebbene funzionari vicini alla Meloni neghino qualsiasi cambiamento di rotta, i critici affermano che non vi è alcuna indicazione che la dura posizione sugli arrivi illegali stia comunque funzionando, poiché il numero di attraversamenti del Mediterraneo è aumentato più che raddoppiato rispetto allo scorso anno.
LJ. Vujic
“Typical communicator. Infuriatingly humble Twitter enthusiast. Zombie lover. Subtly charming web geek. Gamer. Professional beer enthusiast.”