Silvio Berlusconi è morto a 86 anni

Negli anni ’60 Milano fu l’epicentro del “miracolo italiano”, il boom economico che portò il Paese vicino alla piena occupazione. La popolazione è aumentata e anche le esigenze abitative. Il giovane Berlusconi, deciso a diventare imprenditore, era pieno di ambizioni e di idee, ma gli mancavano i capitali. In una delle sue prime avventure immobiliari, nel 1961, convinse il titolare di Banca Rasini, la piccola banca dove lavorava suo padre, a farsi garante. Il risultato è stato lo sviluppo e altri progetti redditizi.

Il più grande progetto di Berlusconi è stato Milano 2, un’enorme gated community suburbana costruita negli anni 70. Ospitava circa 14.000 residenti e comprendeva sei scuole, una chiesa, un cinema, negozi, spazi verdi e un lago artificiale. Le origini dell’investimento iniziale non sono chiare, ma una rete televisiva creata esclusivamente per il resort sarebbe la base del suo impero mediatico.

In un paese con tre reti televisive statali – RAI 1, 2 e 3 – Berlusconi ha visto il potenziale per creare reti nazionali private. Nel tempo ne creò tre — Italia 1, Rete 4 e Canale 5 — e ne divenne il principale azionista. Altrove sarebbe stato considerato un monopolio, ma la normativa italiana ancora non lo considerava tale.

Rispetto alla noiosa RAI, con canali gestiti da democristiani al governo, socialisti o comunisti all’opposizione, la televisione di Berlusconi offriva glamour e sesso. C’erano donne poco vestite, spettacoli di giochi e soap opera americane a tarda notte dallas E Dinastiaprogrammi che hanno ravvivato l’atmosfera in Italia dopo gli “anni di piombo” della fine degli anni ’70 e dei primi anni ’80, quando gruppi di sinistra e di destra compivano attentati terroristici.

“La sua pubblicità televisiva degli anni ’80 ha avuto un impatto enorme sul Paese: lo ha cambiato e modernizzato”, ha detto Giovanni Orsina, professore di storia contemporanea alla Luiss di Roma e autore di diversi libri su Berlusconi. “La sua attività ha contribuito a costruire l’idea di libertà individuale che gli italiani hanno avuto da allora, nel bene e nel male”.

Drina Piccio

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