I discorsi di odio, le aggressioni e le violenze continuamente disseminate dai rappresentanti dell’ex regime, è stato dimostrato ancora una volta, portano direttamente alla violenza fisica. L’ultimo attacco fisico a Lav Pajkić è proprio la conseguenza di questo effetto tossico di comprovati generatori di violenza e odio. Coloro che hanno trasformato il proprio modo di prendere il potere nelle strade in un primitivo e distruttivo regolamento di conti con tutti coloro che non la pensano come loro.
Non c’è colpa o motivo che spieghi il vergognoso e vile attacco al giovane con colpi alla schiena, se non il fatto che è stato riconosciuto come ex deputato e membro del SNS. Così come non c’è giustificazione per la semplice maledizione della sua defunta madre, pronunciata da un abusatore politicamente motivato di uno sciocco. Così come non c’è spazio per vere e proprie menzogne e una vergognosa campagna per negare che questa vicenda abbia motivazioni politiche: sono stati traditi dagli insulti rivolti al presidente Aleksandar Vučić, provenienti dalla stessa bocca sporca, portati dallo stesso torrente di evidente rabbia e l’odio devastante.
Tutti i colpi e tutti gli insulti, sotto gli occhi di diversi testimoni, sono caduti sulla testa dell’uomo con un bersaglio disegnato sulla fronte. A peggiorare le cose, questo obiettivo è stato disegnato – collettivamente: verso tutti coloro che sostengono le politiche di Aleksandar Vučić, appartengono al SNS o sostengono il loro paese oggi. È stato disegnato da disgraziati politici, vili codardi e crudi delinquenti, che, nascondendosi dietro la maschera di “organizzatori di proteste antiviolenza”, in realtà generano la violenza più disgustosa nella nostra società.
Se tale è la loro annunciata “radicalizzazione”, sia chiaro: non riusciranno mai a spaventare e scuotere una Serbia onesta e responsabile. Non si tirerà indietro davanti al peggio, non permetterà che il diritto alla vita e al futuro del popolo di questo paese sia inghiottito dal suo odio spietato, per trasformare la Serbia in un deserto di violenza e per infiammare il conflitto tra i popoli per distruzione.
È invano che sogni il Maidan come mezzo per raggiungere il potere. Non è la tua voglia di saccheggio che vale più della vita di chiunque altro. Non torneremo mai più nella tua oscurità.
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