Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha valutato che l’Italia ha preso la decisione “improvvisata e terribile” di aderire all’iniziativa cinese Belt and Road.
Fonte: beta
Secondo lui, questa iniziativa ha fatto ben poco per aumentare le esportazioni italiane, lasciando la Cina l’unica vincitrice, ha riferito la BBC.
Pechino aveva precedentemente notato che entrambi i paesi avevano ottenuto “risultati fruttuosi” dall’iniziativa.
L’Italia è l’unica economia sviluppata ad aver aderito alla Belt and Road Initiative del 2019, criticata dai suoi alleati occidentali.
La Belt and Road Global Investment Initiative prevede di collegare ulteriormente la Cina e l’Europa ricostruendo l’antica via commerciale della Via della Seta.
Nell’ambito di questa iniziativa, la Cina sta fornendo finanziamenti per importanti progetti infrastrutturali in tutto il mondo per accelerare l’arrivo delle sue merci sui mercati.
I critici hanno visto l’iniziativa cinese come uno strumento per espandere l’influenza. Sia l’UE che gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione quando l’Italia ha deciso di aderire quattro anni fa.
“La decisione di aderire alla nuova Via della Seta è stata un atto spontaneo e terribile che ha aumentato le esportazioni cinesi verso l’Italia senza avere lo stesso impatto sulle esportazioni italiane verso la Cina”, ha detto Crosetto al quotidiano italiano Corriere della Sera.
Il ministro ha affermato che ora l’Italia deve lavorare per uscire dall’iniziativa senza distruggere le relazioni con Pechino perché “la Cina è un concorrente ma anche un partner”.
Da maggio in Italia si discute se l’Italia debba rimanere nella Belt and Road Initiative. Il premier Giorgia Meloni disse allora di voler parlare con Pechino di un possibile ritiro dall’iniziativa.
Se l’Italia non presenterà una richiesta ufficiale di ritiro dalla Belt and Road Initiative entro dicembre, la sua adesione sarà automaticamente rinnovata nel marzo 2024.
Il ministro degli Esteri cinese in precedenza aveva affermato di ritenere che “Cina e Italia dovrebbero esplorare ulteriormente il potenziale di cooperazione” nell’ambito della Belt and Road Initiative e “rafforzare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa per ottenere risultati più fruttuosi”.
Pechino ha lanciato una campagna diplomatica a maggio, inviando alti funzionari in Italia per convincere Roma a rinnovare l’accordo.
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