Top 14a sezione Paloise: prime righe, cronaca di Pierre Triep-Capdeville: “Juanita Banana”

Li ho visti passare, bei bimbi, capelli lunghi con idee corte. Malvestiti e mal calzati, andarono comunque a vedere se qui era peggio che altrove. Alcuni sono tornati, hanno rovinato o fatto fortuna, di altri non si è mai sentito parlare e senza dubbio ci mancheranno sulle strade per Kathmandu.

Sabato avanti…

Li ho visti passare, bei bimbi, capelli lunghi con idee corte. Mal vestiti e mal calzati, andarono comunque a vedere se qui era peggio che altrove. Alcuni sono tornati, hanno rovinato o fatto fortuna, di altri non si è mai sentito parlare e senza dubbio ci mancheranno sulle strade per Kathmandu.

Sabato, davanti alla mia TV, ho sentito la notizia da due hippy che conoscevo, anche loro in viaggio verso l’India. Non so se sono più ricchi o più felici, ma sembravano felici come un italiano che sa che avrà amore e vino. Le trasferte educano i giovani e la sezione allena i giocatori del La Rochelle. Sostituto Campione d’Europa, spero sia vicino a sinistra perché per me non si tratta di destra. Hastoy, Lespiaucq-Brettes della sezione, Aldritt, Bourgarit dell’FC Auch, viva Enrico IV e d’Artagnan!

Per favore cambia canale e mettimi su Téléfoot. Non ho nulla contro tutti questi volontari che lavorano instancabilmente per la gloria del campanile sperando solo di sentire un giorno il nome della loro città sull’Antenna 2. Nemmeno io sputo nella minestra, esco da quella pentola laggiù, e mi profumo sempre di Garbure. Ma vedi, penso che la Sezione dovrebbe essere in cima alla catena alimentare quando si tratta di istruzione.

A ciascuno il proprio cammino, a ciascuno il proprio destino, giusto il tempo di invidiare quel titolo, che non dobbiamo sognare di svegliare, come sonnambuli! Se sogniamo, dovremmo almeno cercare di non avere incubi una volta persa l’abitudine. Vincere la domenica sera è il minimo che puoi fare! Ma non c’è stato alcun calo per celebrare la sconfitta del Perpignan nel peggiore dei casi.

Una somiglianza di famiglia

Le mie orecchie a cavolfiore sono rimaste musicali, e ancora non confondo “Juanita Banana” di Henri Salvador con “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, anche se i due hanno una lontana somiglianza di famiglia. Opera e fasi finali, niente è proibito, solo amore, basta credere di andarci un giorno.

Attenzione, se prendiamo Carlos per Pavarotti e amiamo le canzoni di Patrick Sébastien più delle poesie di Aragon, purtroppo non ci accontenteremo di molto. Come te, avrei voluto tuffarmi in acqua a La Rochelle e agitare uno scudo come te.

Ma dal momento che quella felicità non fa parte del nostro mondo e non possiamo fare nulla per ottenerla, di solito dobbiamo soddisfare noi stessi. Ti rende triste che la felicità non sia nel nostro prato. Trovalo da qualche altra parte. Conosco gli stadi che gli piace visitare. Sempre nei primi 14 e avrete dimenticato tutto, le vittorie mancate, le sconfitte percepite e la vinaccia pessima servita troppo spesso a tavola. Ma la fortuna la lascio a voi… Che tormentone, appuntamenti mai mancati.

Abbiamo soldi, stelle e un centro di allenamento, diventiamo campioni, dormiamo bene e siamo felici. Non voglio che tu sorrida felice, passi notti insonni, ti preoccupi, dubiti, imprechi e voglia di bruciare tutto, quindi riempiamo gli spalti. E poi alla fine travolto da un momento di gioia che, al fischio finale, fa credere alle bolle di essersi trasformate in lanterne. Ma non importa cosa, finché sei ubriaco, i postumi di una sbornia non dovrebbero mai rovinare la festa.

Casimiro Napolitani

"Comunicatore. Studioso professionista del caffè. Fanatico della cultura pop esasperante e umile. Studente devoto. Amichevole drogato di social media."