Come scrive il quotidiano La Repubblica, il suo partito di sinistra Italia Article One è stato temporaneamente sospeso dai suoi membri, l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, che si dice abbia ideato lo scandalo che circonda il finanziamento degli eurodeputati del Qatar.
Questa forza politica italiana esprime fiducia nella giustizia e si aspetta che possa farlo Pancheri “per dimostrare che non ha nulla a che fare con l’intero caso di corruzione scoppiato a Bruxelles”.
Il giornale fa riferimento a rapporti di indagine della procura belga, sulla base dei quali “Mr Panzeri è accusato sospettato di essere intervenuto politicamente, in cambio di un compenso monetario, con persone che lavorano al Parlamento europeo per conto del Qatar e del Marocco.
Secondo il verbale d’inchiesta citato dal quotidiano di Roma, “l’inchiesta riguarda reati di corruzione, riciclaggio e attività criminose”, anche se “vale sempre la presunzione di innocenza”, come sottolinea.
Nel frattempo, a Brescia, è in corso di convalida il mandato di cattura per la figlia e la moglie di Panzeri. Lo aggiunge La Repubblica in base al contenuto della sorveglianza telefonica “Entrambi erano perfettamente al corrente del comportamento dell’ex deputato italiano, anche per quanto riguarda il trasporto e la consegna dei regali”.
Chi è l’italiano Antonio Panzeri?
I media belgi Knack e Le Soir riferiscono che è presumibilmente la mente dietro l’anello di finanziamento Pancheri italiano, che è stato soprannominato il “direttore d’orchestra” e sarebbe indagato se fosse stato lui a dire agli assistenti dei parlamentari cosa fare. Come deputata, aveva come suo assistente il socio di Eva Kaili, Francesco Giorgi.
Panzeri è un membro del partito politico italiano Articulo Uno, che si è separato dal Partito Democratico nel 2017. Dal 2004 al 2019 è stato membro del Parlamento europeo per l’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D).
Come scrive Knack, nel 2017 la Corte di giustizia europea del Lussemburgo ha ordinato a Pancheri di rimborsare 83.764 euro di spese al Parlamento europeo dopo che l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) aveva avviato nel 2009 un’indagine sulle violazioni delle norme sul ritorno dei deputati spese.
Pancheri è membro della sottocommissione per i diritti umani (DROI) del Parlamento europeo dal 2014. Nel triennio 2017-2019 è stato anche presidente del relativo comitato. Da presidente aveva dichiarato a Doha nel 2019 che il Qatar era diventato un punto di riferimento per la tutela dei diritti umani e aveva più volte dimostrato di essere sulla strada giusta.
Nel 2019, Pancheri ha co-fondato l’organizzazione no-profit Fight Impunity a Bruxelles (nome ufficiale: Association pour la Lutte contre l’Impunité et pout la Justice Transitionnelle), di cui è Presidente. Scopo dell’Ong è promuovere la “lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità”.
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