Un nuovo pacchetto da 14,3 miliardi di euro “getta” nella lotta all’inflazione…

Secondo Reuters, l’Italia prevede di approvare giovedì un nuovo pacchetto di aiuti del valore di circa 14,3 miliardi di euro per proteggere le imprese e le famiglie dall’aumento dei costi energetici e dall’inflazione.

Lo schema, una delle ultime grandi mosse del primo ministro uscente Mario Draghi in vista delle elezioni nazionali del prossimo mese, si aggiunge ai circa 33 miliardi di euro messi a disposizione da gennaio per mitigare gli effetti dei costi elevatissimi di elettricità, gas naturale e benzina.

Una bozza di decreto vista da Reuters ha mostrato che Roma prevede di estendere le misure esistenti per abbassare le bollette di luce e gas per le famiglie a basso reddito e ridurre i cosiddetti “costi di sistema” fino al quarto trimestre di quest’anno.

I prelievi, destinati a finanziare iniziative che vanno dai sussidi per l’energia solare alla chiusura delle centrali nucleari, in genere rappresentavano oltre il 20 per cento della bolletta energetica italiana prima che il governo prendesse provvedimenti.

Tra una serie di misure, il governo estenderà il sussidio di 200 euro pagato a luglio agli italiani a basso e medio reddito ai lavoratori che in precedenza non lo percepivano.

La riduzione delle accise sui carburanti, che scade il 21 agosto, è prorogata fino al 20 settembre.

Secondo il piano, Roma sta valutando anche di impedire alle società energetiche di modificare unilateralmente i contratti di fornitura di elettricità e gas alle famiglie fino a ottobre.

Con entrate fiscali migliori del previsto, il finanziamento del pacchetto non si tradurrà in un aumento dell’obiettivo di disavanzo pubblico, che Roma ha confermato la scorsa settimana del 5,6% della produzione nazionale quest’anno.

Circa 1,6 miliardi di euro andranno a ridurre il cosiddetto cuneo fiscale, la differenza tra lo stipendio che paga un datore di lavoro e quello che un lavoratore si porta a casa, nella seconda metà di quest’anno, con il beneficio che va ai lavoratori con redditi annui più bassi supera i 35.000 euro.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha stimato che il lavoratore singolo medio in Italia ha perso il 46,5% della propria retribuzione lorda in tasse e contributi previdenziali nel 2021, il quinto tasso più alto tra un gruppo di 38 paesi avanzati.

Per sostenere il potere d’acquisto degli anziani, il governo accelererà del 2% l’adeguamento delle pensioni previsto per il 2023 fino al quarto trimestre del 2022, che costerà alle casse statali circa 2,4 miliardi di euro.

Giacinta Lettiere

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