Lasciatemi cantare, chitarra in mano, perché sono fiero di essere italiano. Questo è il testo della famosa canzone “L’italiano”, un tempo la canzone più popolare in Italia, Svizzera e Francia, che Toto Coutinho (7 luglio 1943 – 22 agosto 2023), famoso cantante e cantautore pop, cantò da memorabili modo. descrivendo lo stile di vita italiano. La notizia della sua morte avvenuta l’altro ieri, all’età di ottantuno anni, a Milano, in seguito a una lunga e grave malattia, lascia l’impressione che ciò sia proprio quanto accaduto nel corso della sua brillante carriera, durata più di mezzo secolo durante il quale egli cantava, scriveva canzoni, vinceva festival ed era orgoglioso di essere italiano. I suoi connazionali ricordano spesso in questi giorni che non c’è tassista al mondo che non ti canterà questa canzone quando saprà che sei italiano. Il suo “rivale” sul palco, amico e “fratello” nella vita, Al Bano, il cantante, dopo aver appreso la notizia della morte dell’amico, ha detto che quando i medici di Kutunje gli hanno diagnosticato un cancro, gli hanno dato la prognosi che avrebbe vissuto un’altra vita. cinque mesi e da allora sono passati vent’anni. Totò Coutinho ha condotto la sua lotta per la vita con calma, determinazione, perseveranza e coraggio fino alla fine, superando ogni aspettativa. Ad accompagnarlo nel riposo eterno sarà la moglie Carla e il figlio illegittimo Niccolò.
Salvatore Coutinho è nato a Fozdinovo, nel nord della Toscana, da dove proveniva anche sua madre e suo padre era un soldato, originario della Sicilia. Ha iniziato a imparare a suonare la batteria, la chitarra, il pianoforte e il sassofono in tenera età. Ha iniziato la sua carriera come batterista, se così si può chiamare, perché suo padre lo ha assunto quando era bambino in un’orchestra del villaggio nella quale lui stesso suonava. Successivamente fonda il gruppo “Toto ei tati” con cui esegue le sue canzoni. Nel 1971 sposò Karla e, sebbene avesse avuto relazioni per anni, non la lasciò mai. Negli anni ’70 scrive canzoni per molti cantanti di successo, per Dalida (“Lunedì Martedì”), Mireille Mathieu, Michel Sardou (“En chantant”), Johnny Holiday, Gerard Lenormand in Francia, Adrian Celentan, Domenic Moduña, Gigliola Cinqueti e Ornella. Vanone in Italia. Tra le canzoni che ha scritto per la popolare cantante franco-americana Jo Dassin, le più famose sono “L’été indienne”, “Et si tu n’existe pas” e “Le Jardin du Luxembourg”. Con il gruppo “Albatros” partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1976, classificandosi al terzo posto. Inizia la sua carriera indipendente due anni dopo, e proprio a Sanremo vive il momento d’oro della sua carriera, nel 1980, conquistando il primo posto con il brano “Solo noi”, e per sei volte il secondo. . In totale ha partecipato a questo famoso evento 15 volte, da solo o con altri musicisti. La sua canzone “Mediterraneo” e la hit “L’italiano” hanno varcato i confini dell’Italia e sono diventate popolari in tutto il mondo. È interessante notare che la canzone “L’italiano” è stata offerta a Celentan da Coutinho, ma lui, secondo i media locali, ha rifiutato perché presentava la vita degli italiani in modo troppo semplice.
Nella sala “Vatroslav Lisinski” di Zagabria con la sua canzone europeista “Insieme” (Insieme), Toto Coutinho rappresentò l’Italia in abito bianco all'”Eurovision Song Contest” nel 1990, dove vinse. È il secondo trionfo del Paese dopo quello di Gigliola Cinqueti nel 1964 a Copenaghen. Lo ha seguito il gruppo sloveno “Pepel in Kri”. A Sanremo nella stessa stagione si esibisce con Ray Charles e il brano “Gli amori”, che rafforza la sua presenza sulla scena internazionale. L’anno successivo Coutinho condusse a Roma il programma “Eurovision Song”, e come presentatore partecipò anche a diverse trasmissioni televisive, tra le quali le più famose sono “Piacere Raiuno” e “Domenica Inn”. Durante la sua lunga carriera di successo, Toto Coutinho ha venduto oltre novanta milioni di album.
I media italiani oggi credono che la creazione di Totò sia stata semplice, elementare, diretta e che non ci fosse sperimentazione o ambizione intellettuale nelle sue canzoni. Lui stesso una volta ha ammesso di voler raggiungere la semplicità armonica nelle sue composizioni. Si dice che i critici non l’abbiano apprezzato per questo motivo, ma non vi hanno nemmeno prestato attenzione. Una cosa è certa: la sua musica e i suoi testi hanno suscitato emozioni nei cuori delle persone di tutto il mondo. E questa era l’unica cosa che contava alla fine.
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