Una villa, un’isola di bellezza e un sogno di spazio

44. IL CAIRO

Cairo – Si avvicinano alla finale i concorrenti del programma principale del 44° Festival del Cairo, presentati davanti a un folto pubblico nella sala centrale del Teatro dell’Opera del Cairo e nei cinema della città di difficile accesso a causa degli ingorghi di orari di questa rumorosa megalopoli sulle rive del Nilo.

Alcuni dei principali concorrenti della “Piramide d’oro” del festival del Cairo, l’unico in questa parte del mondo ad appartenere agli eventi di categoria A, hanno avuto in questi giorni le loro anteprime mondiali. Tra questi ci sono il film egiziano “19B” di Ahmad Abdallah, il francese “Astronaut” di Nicolas Giroud e il tunisino “Island of Farewell” di Rida Behi.

Lo sceneggiatore e regista egiziano Ahmad Abdallah è noto per i suoi pluripremiati film “Heliopolis” (2009) e “Microphone” (2010), con i quali si è affermato come uno degli autori più importanti della cosiddetta new wave. e “19B” è ora il suo sesto lungometraggio. Il nome stesso del film è il numero civico di una villa un tempo bellissima, ma ora completamente fatiscente e abbandonata dal ricco proprietario della villa nel famoso quartiere Zamalek del Cairo. L’unico che vive ancora lì è un vecchio custode solitario, accompagnato da cani e gatti, che li raccoglie, li protegge e li nutre nonostante la propria povertà. Questo vecchio senza nome è il protagonista del film di Abdala sullo scontro di culture, tradizionali e moderne, in una città in rapida modernizzazione ed espansione. Da un lato è uno che aderisce ai giusti valori (responsabilità, onestà, benevolenza) sia nell’approccio al proprio lavoro (ormai privo di significato) sia nell’approccio alla vita quotidiana vertiginosamente mutevole che porta con sé la presenza di una banda locale di ragazzi della stessa strada che sono diversi dalla vecchiaia vissuti e cresciuti in povertà. L’aspra lotta del vecchio per continuare a mantenere la villa in rovina fino alla ricomparsa del proprietario, nonostante le persuasioni della figlia a trasferirsi da lei e nonostante si sia messa nei guai con i ragazzi arroganti del quartiere (contrabbandieri di sigarette e alcol), prende gradualmente forma di una lotta tra Davide e Golia. Con bellissime immagini cinematografiche nelle inquadrature, Ahmad Abdala costruisce una storia sul Cairo (ma anche sull’Egitto), da sempre fucina di conflitti di filosofie, ideologie, culture e modi di vivere, ma allo stesso tempo terra di esistenze di un’affascinante convivenza…

Il film francese “Astronaut” è opera dell’attore, sceneggiatore e regista Nicolas Giraud, con il quale ha realizzato i suoi sogni d’infanzia di viaggiare nello spazio. Questa è una storia cinematografica costosa e abilmente realizzata sull’ingegnere aeronautico Zim (interpretato dallo stesso Nikola Giraud), che ha sempre sognato di diventare un astronauta, ma ha fallito il concorso di reclutamento europeo dell’Agenzia spaziale. Zima non ha mai rinunciato a questo sogno, non rinuncia ai suoi sogni e alle sue idee, ed è per questo che si è dedicato per anni a un progetto segreto e insolito, la creazione del proprio razzo con l’idea di creare il primo spazio amatoriale . volo con equipaggio umano. E sai una cosa: il progetto è riuscito. Zim decollerà nello spazio, ma solo dopo aver trovato persone su cui fare affidamento. Tra loro c’è il primo astronauta francese nello spazio – Aleksandar Ribo (interpretato da Matje Kasovic), ora in pensione, ma anche uomo di grande conoscenza ed esperienza. C’è anche la nonna di Žim, un’anziana arguta e forte (interpretata da Odette Disforge), il proprietario dell’agenzia aeronautica, il signor Dominic (Hippolyte Giraud) e molti altri, compresi gli oppositori di una simile missione amatoriale. E tutti loro finiranno per testimoniare il successo che nasconde tanto duro lavoro, volontà tenace e sogni forti.

Ciò che rende “Astronaut” di Giraud attraente per il pubblico è questo tipo di storia americanizzata e universalmente riconoscibile, la straordinaria ricostruzione di tutte le parti del razzo e i preparativi per il volo spaziale stesso, che sono tutti vicini alla realtà e alla vera scienza. Giro ha messo un enorme sforzo nel film e si vede e dovrebbe essere rispettato. La prima mondiale, alla presenza di Giraud, Matje Kassovics e Ippolit Girado, è stata accolta con una standing ovation, segno che “The Astronaut” può facilmente trovare un pubblico cinematografico in tutto il mondo…

Anche la prima mondiale di “Farewell Island” della celebre regista tunisina Rida Bahhi ha commosso il pubblico del Cairo. Innanzitutto per la ricomparsa sul grande schermo della diva del cinema italiano Claudia Cardinale. In questa storia, che evoca visivamente, poeticamente e significativamente tutta la bellezza e la magia dell’isola di Djerba in Tunisia, conosciuta come l’isola dei sogni, Claudia Cardinale incarna l’autoritaria ma anche gentile nonna Agostina, una donna che si aggrappa saldamente al suo italiano origini e la lingua del suo arrivo in famiglia da molto tempo. Con un realismo magico che si irradia dal grande schermo, il regista Bahi racconta tutte le difficoltà dell’isola attraverso i decenni, sottolineando la convivenza dei suoi abitanti con religioni diverse. Persone di diverse nazionalità che si sono stabilite a Djerba fin dall’antichità. Tra loro ci sono membri di questa piccola comunità italiana, che Andrea Licari, sessantenne scrittore e pensatore e professore all’Università di Roma, nato a Djerba, torna oggi dopo diversi decenni di assenza. Il suo ritorno è infatti un ritorno all’infanzia e per lo scrittore sta attraversando il periodo più difficile della sua vita – la crescita durante la seconda guerra mondiale, provata a Djerba non dal combattimento fisico ma da una sensazione di ansia e pericolo di possibili discordia interetnica e interreligiosa.

Rida Behi costruisce il suo film in un’atmosfera simile a quella che conosciamo dai film dei grandi maestri italiani, e oltre agli attori eccezionali, il contributo alla bellezza di questo film è stato dato con la sua musica originale dal compositore Marco Verba , uno spagnolo che vive e crea in Italia da molti anni…

Arduino Genovese

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