Saluti nazisti in un bar prima della partita di Monaco: Lazio Roma, una lotta mai finita contro il fascismo dei suoi tifosi

L’immagine gli resta impressa, ma questa reputazione è alimentata dai fatti: la Lazio, club italiano della capitale romana, viene regolarmente citata nelle notizie per atti fascisti da alcuni dei suoi tifosi. Così è stato anche martedì 5 marzo, a margine del ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern (sconfitta per 0-3). I sostenitori laziali si recarono alla birreria di Monaco, dove Hitler aveva adottato il programma del partito nazista. Uno di loro è stato arrestato dopo aver eseguito il saluto nazista.

Tra canzoni, insulti e violenza, lo scenario si ripete instancabile. Il 10 gennaio i tifosi della Società Sportiva erano già malissimo. Durante il derby contro la Roma in Coppa Italia, l’attaccante belga Romelu Lukaku è stato bersaglio di grida di scimmia e insulti razzisti.

Secondo la Serie A, questi commenti provenivano da tre diverse tribune dello Stadio Olimpico di Roma. In un comunicato la Lega italiana ha annunciato la chiusura di questi campi per la prossima partita casalinga della Laziale. La motivazione addotta è stata: “Canzoni che imitano il grido della scimmia, maleducate, offensive e razziste”, cantate dal “90% dei 16mila tifosi che riempiono queste tribune”. Un anno prima, nel gennaio 2023, il francese Samuel Umtiti era stato preso di mira dai tifosi romanisti. Il difensore in quel momento giocava nel Lecce ed è scoppiato in lacrime.

“Allarmante per il nostro Paese”

Anche se la Lazio condanna regolarmente questi atti, gran parte dei suoi sostenitori dichiarano apertamente di essere fascista. Questo è chiaramente visibile sugli spalti. Nel marzo 2023 tre tifosi della Lazio furono squalificati a vita dallo Stadio Olimpico. Uno indossava una maglia con su scritto “Hitlerson” e aveva la scritta “88”, simbolo del movimento neonazista che alludeva al saluto hitleriano, accanto alle lettere dell’alfabeto (l’8 corrisponde alla “H”). Gli altri due sono stati visti fare il saluto fascista. Negli ultimi anni allo stadio si sono verificati altri atti ignobili: nel 2021, un domatore d’aquile assunto da un fornitore di servizi eseguì anche il saluto fascista mentre il pubblico cantava “Duce!” Duce! “. Il titolo dato al dittatore Benito Mussolini.

Nel 2017 è scoppiata un’enorme polemica in tutta Italia. I tifosi della Lazio avevano rapito la figura di Anna Frank, una giovane ragazza ebrea deportata durante la Shoah, durante un derby contro la Roma. Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, si è indignato. In un comunicato stampa, il governo ha sottolineato che l’uso dell’immagine di Anna Frank “come segno di insulto e minaccia, oltre ad essere disumano, è allarmante per il nostro Paese, che, all’età di 80 anni, soffre di ha subito il contagio della grettezza mentale.” Crudeltà mentale dell’antisemitismo.” Nel 1998, durante un altro derby contro i rom, fu esposto un ignobile striscione: “Auschwitz è la vostra casa, i forni sono le vostre case.” »

La Lazio è ormai il simbolo della passività diffusa nel calcio italiano. Sui prati transalpini si verificano regolarmente incidenti razzisti. Quando vengono imposte delle sanzioni – solitamente la chiusura degli spalti o delle partite a porte chiuse – il problema di fondo resta. A gennaio Mike Maignan lasciò il campo durante una partita contro l’Udinese dopo essere stato oggetto di insulti. Il portiere del Milan e dei Blues era indignato, stanco di questi fatti insopportabili: “Abbiamo fatto comunicati, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla”. Oggi un intero sistema deve essere all’altezza delle sue responsabilità. »

La storia della Società Sportiva Lazio è strettamente legata a quella del fascismo. Quando nel 1927 diversi club romani si unirono per formare l’AS Roma, il club con la maglia azzurra si oppose. Beneficia dell’appoggio di Giorgio Vaccaro, generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, organizzazione militare fascista. Protetta, la Lazio sopravvive e comincia la rivalità con il Lupo Club.

Nel 2021, il club italiano ha fatto notizia dopo aver offerto al pronipote di Benito Mussolini il suo primo contratto da professionista. Romano Floriani Mussolini, 21 anni, ora in prestito al Pescara, aveva assicurato all’epoca di non essere interessato alla politica. Ma sua madre, Alessandra Mussolini, eurodeputata, è nota per aver difeso l’eredità di Mussolini in Italia.

Casimiro Napolitani

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