Cinque cose che dovresti sapere sul XV italiano

L’Italia affronterà la Nuova Zelanda venerdì 29 settembre a Lione (21, diretta TF1) nell’ambito della quarta giornata del Gruppo A, quello della Francia. Gli italiani dovranno mettere a segno una prestazione straordinaria contro i neozelandesi o poi contro i francesi per qualificarsi ai quarti di finale della Coppa del Mondo per la prima volta nella loro storia.

► Ancora bloccato al primo giro

I rugbisti italiani non hanno perso una sola edizione dei Mondiali dal 1987. Tuttavia, nelle nove precedenti apparizioni, non è mai riuscita a superare il primo turno e a qualificarsi per i quarti di finale. I transalpini riescono a dominare regolarmente i “piccoli” paesi del rugby come Canada, Romania o Tonga e ad incontrare sistematicamente le grandi nazioni di questo sport.

Anche quest’anno l’Italia, 11esima nella classifica mondiale, è entrata con successo nella competizione battendo Uruguay (38-17) e Namibia (52-8). Ora davanti a lei si presenta un avversario di tutt’altro livello: la Nuova Zelanda, che non ha mai sconfitto in 15 confronti. Contro la Francia, che affronterà il 6 ottobre, ha vinto tre volte e ha subito 44 sconfitte.

► Una collezione di “cucchiai di legno”

L’Italia è stata ammessa al Torneo delle Cinque Nazioni, ora Torneo delle Sei Nazioni, nel 2000. Questo invito a lavorare con l’élite europea dovrebbe accompagnare i suoi progressi sulla scena internazionale e portarlo un ulteriore passo avanti. Nonostante qualche successo isolato, il nuovo arrivato non è mai riuscito a competere veramente con Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e Francia.

Al contrario, gli italiani hanno accumulato i “cucchiai di legno”, il “trofeo” assegnato a chi ha perso tutte le partite della stessa edizione. Ciò è accaduto dodici volte in 23 partecipazioni: 2001, 2002, 2005, 2009, 2014, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2023. Questa valutazione ravviva regolarmente il dibattito sulla presenza italiana in questa competizione.

► Uno sport nordico

In Italia il rugby ha una lunga tradizione nel nord della penisola, in particolare nel Veneto. Il club di Rovigo, cittadina della Pianura Padana, ha vinto 14 volte il campionato nazionale. Treviso è un’altra roccaforte dell’ovalismo italiano. Il suo club, parte della famiglia Benetton, ha ora lo status di “franchise”, una struttura professionale sostenuta dalla federazione italiana che riunisce i migliori giocatori per aiutarli a progredire.

Il Bennetton Rugby Trevise è stato assorbito dalla Celtic League nel 2010, che è diventata lo United Rugby Championship nel 2021. Questa competizione internazionale riunisce squadre irlandesi, gallesi, scozzesi, italiane e sudafricane. Ci sono anche le Zebre del Parma, altra franchigia italiana.

► Il contributo degli stranieri

Dal 2021 il XV italiano è guidato da un neozelandese, Kieran Crowley, che fino ad allora aveva allenato il Treviso. Questo ex terzino degli All Blacks faceva parte della squadra vincitrice della Coppa del Mondo del 1987. Prima di lui, altri due ex nazionali neozelandesi, Brad Johnstone e John Kirwan, erano allenatori italiani negli anni 2000.

Anche i tecnici francesi hanno allenato l’Italia: Julien Saby, Pierre Villepreux, Georges Coste, Pierre Berbizier, Jacques Brunel… Allo stesso modo, giocatori stranieri arrivano regolarmente per rinforzare la squadra, come l’attuale terza linea neozelandese Toa Halafihi e ala Monty Ioanne, nato in Australia.

► Ange Capuozzo, l’attrazione francese

Ange Capuozzo è nato a Grenoble, ha iniziato a giocare a rugby a Pont-de-Claix e veste i colori dello Stade Toulouse, ma con la bandiera italiana sul petto sfiderà i neozelandesi. Una storia sulla famiglia e sul cuore.

Il nonno paterno dell’ala era in realtà uno dei tanti immigrati italiani che si stabilirono nell’Isère. Ange Capuozzo non è mai stato convocato nelle giovanili francesi ed è entrato a far parte dell’Italia U20 nel 2019. Si affermò poi come titolare nel XV italiano e diventò una delle loro attrazioni. A questo Mondiale ha già segnato due mete nelle prime due partite.

Casimiro Napolitani

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